In settimana l’asse della politica italiana si è spostato verso l’Atlantico. Mario Draghi è finalmente volato in America per essere ricevuto alla Casa Bianca (ma c’è chi ipotizza anche alla Banca mondiale). L’incontro non ha prodotto documenti o dichiarazioni eloquenti, solo una breve conferenza stampa, ma ha comunque smosso la politica italiana. Anche in comparazione alle dichiarazioni di Papa Francesco secondo cui “l’abbaiare della Nato” avrebbe facilitato il conflitto. Ma gli italiani cosa ne pensano?
Gli Usa nel mirino
Il premier italiano attendeva da molto l’incontro e non ha tradito le attese, calando subito l’asso di bastoni: “l’Italia e l’Europa vogliono un cessate il fuoco in Ucraina, per intavolare negoziati che garantiscano una pace duratura”. Le parole del premier sembrano aver spiazzato il presidente degli Stati Uniti, che per parte sua ha elogiato e fatto eco a Draghi su ogni punto da lui toccato, tranne su quello del cessate il fuoco.
Se tra i leader vige una cordiale cautela, gli italiani sembrano mettere sul banco degli imputati il rapporto tra Italia e Stati Uniti, soprattutto dopo il viaggio a Washington di Draghi. Il 34,3% ritiene l’Italia una colonia Usa che “non può far nulla senza l’assenso americano”. Un altro 36% rincara la dose affermando che per gli Stati Uniti noi siamo dei semplici “subordinati”. Il 21,7% definisce i rapporti equilibrati e appena il 6,8% pensa che con Washington l’Italia abbia un rapporto privilegiato più degli altri paesi europei.
Gli italiani stanno col Papa
La maggioranza degli italiani sta con Papa Francesco. In un’intervista al Corriere della Sera, il Pontefice in merito all’invasione russa in Ucraina, aveva detto “non so se è stata provocata, ma facilitata forse sì, dall’abbaiare della Nato alle porte della Russia”. Secondo il sondaggio settimanale realizzato da Termometro Politico, il 28,5% afferma di condividere le parole del Papa anche se ora “bisogna cercare la pace”. A fare suo il pensiero di Francesco è un ulteriore 35,3% di intervistati secondo cui “Nato e Occidente lavorano da anni per provocare questa guerra ed è per questo che boicottano qualsiasi tentativo di pace”. In pochi rigettano le frasi del Papa (19,1%) mentre un 15,6% pur essendo d’accordo con lui, ritiene che la reazione russa sia comunque ingiustificabile.
Gli italiani criticano anche il fatto che l’Ue che non si impegnerebbe abbastanza per favorire la pace in Ucraina. Per il 52,5% è troppo succube degli Usa che vogliono una prosecuzione della guerra mentre per il 19,4% è stata troppo titubante a causa delle divisioni interne. Di opinione opposta è il 27,2% secondo cui l’Ue si sta impegnando troppo e/o abbastanza per cercare la pace anche con telefonate. Tra questi il 7,3% ritiene però che con Putin la diplomazia non funzioni e vada quindi sconfitto sul campo.
Domanda di visione e di leadership
Papa Francesco con il suo riferimento alla scelta della Nato di “abbaiare” ai confini della Russia convince gli italiani. Quasi due terzi degli intervistati approva la visione del Pontefice che vede il blocco atlantico complice della Russia nello scoppio della guerra in Ucraina. E per l’Osservatorio Globalizzazione questo implica una chiave di lettura precisa. Il pontefice è percepito come un leader di rara visione e schiettezza in un contesto in cui domina il timore che questa guerra possa essere usata da altri attori (Usa e Regno Unito) per bloccare ogni aspirazione autonoma dell’Europa. E dunque pregiudicare la sua sicurezza.
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