Perchè questo articolo dovrebbe interessarti? Ursula Von der Leyen punta alla riconferma alla guida della Commissione UE. Pochi gli avversari interni, ma per allargare il proprio consenso deve guardare alla destra più dialogante. Ovvero a Giorgia Meloni. Dal 2019 ad oggi, l’Europa è completamente cambiata. E un po’ anche Ursula
“L’ultradestra distrugge l’UE”: nell’annunciare quella che è di fatto la sua ricandidatura per la presidenza della Commissione UE, Ursula Von der Leyen ha anche chiaramente identificato tutti quelli che considera i suoi naturali avversari.
Von der Leyen: “Contro le forze estreme che vogliono distruggere l’Europa”
“La cosa più importante è la democrazia, lo Stato di diritto e la pace che abbiamo costruito insieme (…) il compito di questa campagna elettorale è chiarirlo ai nostri avversari, cioè Putin e i suoi amici, sia che si tratti di AfD, di Marine Le Pen, di Wilders o di altre forze estreme. Loro vogliono distruggere l’Europa”, ha spiegato durante la conferenza stampa di Berlino con la quale ha ufficializzato l’intenzione di correre per il bis alla guida del suo partito nazionale, la Cdu. Preludio alla candidatura bis anche con i Popolari in Commissione UE.
Tutti i Paesi che si sono già schierati con Ursula
All’interno del proprio campo, Von der Leyen non sembra ad oggi avere reali avversari. Gli unici altri contendenti annunciati sono il Verde olandese Bas Eickhout ed il socialista lussemburghese Nicolas Schmit. Candidatura talmente debole che persino il governo tedesco guidato da un socialista, ovvero Olaf Scholz, ha già garantito l’appoggio a Von der Leyen. Altro sostegno sicuro giunge dalla Francia di Emmanuel Macron. Asse blindato dalla promessa di accrescere le disponibilità per il settore della difesa. E poi c’è la Spagna di Pedro Sanchez, altro socialista. Ha già preso posizione anche il finlandese Petteri Orpo. E persino il presidente del PPE Manfred Weber, storico antagonista interno della Commissaria, ha annunciato il suo sostegno.
Von der Leyen e Meloni: le possibili convergenze
Giochi già decisi dunque? Non esattamente. Perchè ci sono di mezzo le elezioni Europee ed una situazione all’Eurocamera che è invece decisamente meno solida. Con la maggioranza Ppe-S&D-Renew che ad oggi non può contare su numeri larghissimi. Quali i possibili allargamenti? O verso i Verdi o verso la destra più dialogante. Sotto i riflettori c’è il gruppo dei Conservatori e Riformisti. E in particolare la posizione di Fratelli d’Italia. I rapporti tra Giorgia Meloni e Ursula Von der Layen sono buoni. Come testimoniato dall’esito dei lavori sul memorandum Ue-Tunisia o dall’accordo con l’Albania sulla gestione delle richieste di asilo. Ma il più che probabile ingresso nel gruppo di Fidesz, ovvero Orban, rischia di complicare le cose. In quale direzione, appare ancora difficile scrutarlo.
Per completare la panoramica tra le forze politiche italiane di centrodestra, la Lega che a livello europeo siede tra i banchi dell’ultradestra di Id rientra tra quelli che Von der Leyen considera inequivocabilmente i propri avversari. Mentre Forza Italia fa parte della grande famiglia dei Popolari. Allargando lo sguardo, un altro smarcamento giunge dai Repubblicani francesi, che per bocca di François Xavier-Bellamy hanno annunciato la loro intenzione di non sostenere Von der Leyen, “candidata di Macron”.
Il quinquennio Von der Leyen: Covid, Ucraina, li piano di ripresa, il Green deal
“Il mondo di oggi è un posto completamente diverso rispetto al 2019”. Parole, quelle pronunciate da Von der Leyen a Berlino, che difficilmente possono essere contestabili. Cinque anni fa la sua candidatura sembrò una “invenzione” di Angela Merkel e Macron, con la quale sopravanzarono le legittime ambizioni dell’allora Spitzenkandidaten del Ppe Manfred Weber. L’allora 60enne, il cui nome era allora relativamente poco noto, si è trovata ad affrontare situazioni del tutto eccezionali e straordinarie come la pandemia Covid e la guerra in Ucraina. Ed ha anche dato il via ad un piano di ripresa europeo senza paragoni, dal valore di 750 miliardi di euro.
Più controverso il suo impegno per il Green Deal europeo, che ha incontrato forti resistenze anche internamente. Non è un caso quindi che, annunciando la propria ricandidatura, Ursula Von der Leyen abbia chiarito: “Dobbiamo coniugare gli obiettivi climatici con l’economia, dobbiamo sfruttare le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale tanto quanto dobbiamo combinarle con i principi dell’economia sociale di mercato”. Parole che sembrano andare incontro anche a possibili alleati alla sua destra. Anche l’Ursula Von der Leyen 2024 appare dunque significativamente diversa da quella del 2019.