Carlo Calenda se la prende con chiunque non abbia un partito personale. Come fa lui. Nelle scorse ore, il leader di Azione ha pubblicato un tweet dai toni polemici, se non imbarazzanti: “Conte farà ballare il Governo sulle armi e Salvini lo farà ballare su se stesso; Mastella costruisce il NUOVO centro, Paragone l’uscita dall’Euro, nasce “L’Italia C’è” ma non c’è nessuno, Giarrusso confluisce in se stesso e Rizzo si allea con Lady Donato. Che Dio ci preservi Draghi“.
L’Italia C’è: “Noi alla distruzione preferiamo la costruzione”
Piccata la risposta del movimento “L’Italia c’è” che replica così a Calenda: “Questo modo di fare ti tiene piantato nei sondaggi da anni (anche inglobando quel che resta di +Eu). Noi alla distruzione preferiamo la costruzione di un soggetto plurale e non personale che porti avanti l’Agenda Draghi dopo il ‘23.
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L’Italia C’è, il movimento “che non parte dai palazzi istituzionali”
Italia C’è è il movimento nato nel febbraio 2022 che vede tra i firmatari Antonio Santoro, Anna Lisa Renoldi, Emanuele Pinelli, Riccardo Lo Monaco e Cristina Bagnoli. Fondatori che, in occasione del lancio, parlavano di un movimento “che non parte dai palazzi istituzionali” ma che invece punta “a conoscere la dimensione del contatto con le persone, con le associazioni, le aree interne, le periferie, i luoghi di studio e di lavoro”. L’Italia C’è punta ad aggregare chi, sostenitore di un’Italia “più libera e verde, più forte e accogliente, più dinamica ed europea”, cerca una casa politica dove riconoscersi.
I flop di Calenda e del suo “partitino personale”
Insomma un soggetto aggregante a differenza dell’atteggiamento individualista di Calenda che con il suo Azione, pur unendosi a “+ Europa”, sfiora a malapena il 5%, secondo un recente sondaggio di Supermedia Agi/Youtrend.
C’è quindi chi cerca di costruire alleanze, di muoversi, come fa “Italia C’è” per unire figure politiche in un’area di centro, e chi, come Calenda, bada solo al suo orticello e al suo partitino che conta poco o nulla. E, infatti, numerosi di tweet hanno appoggiato la replica di “Italia c’è”. Scrive Bianca Hermanin: “Basta schermaglie meschine. Contro Renzi, contro l’Italia c’è, contro ogni possibile alleato di area. Costruire. Pensare al paese. Riflettere prima di twittare”. E ancora, più laconica, Simonella Davini: “I partitini personali hanno davvero rotto“.