Politica, attualità e un nuovo libro in arrivo. True-News.it ha avuto l’occasione di porre al generale Roberto Vannacci le proprie domande su diverse questioni. Vannacci è pronto a pubblicare “Il coraggio vince” dove, annuncia, spiegherà e darà l’interpretazione che ritiene maggiormente opportuna al tanto discusso “Mondo al contrario”. Ecco cosa ha raccontato in un’intervista esclusiva a TrueNews.
Sono in arrivo le elezioni europee. Come andranno secondo lei?
Sulle elezioni europee mi auguro che ci sia un afflusso sempre più alto di persone al voto perché la democrazia si esprime andando a votare e non farlo significa delegare ad altri le scelte che in un paese libero e democratico, invece, ci si dovrebbero aspettare da tutti.
Le piacerebbe candidarsi?
Non ho ancora sciolto le mie riserve in merito alla mia partecipazione come candidato alle prossime Elezioni europee. Ringrazio, come sempre, coloro che mi offrono questa possibilità. Io ho un lavoro, una missione, che svolgo con dedizione e passione e al quale ho dedicato trentasette anni della mia vita tra rischi, assenze e sacrifici; sono anche giunto al vertice di un’organizzazione, quella militare. Questa posizione sicuramente mi lascia molto da valutare, ci sono diversi fattori che sto prendendo in considerazione tra cui quelli professionali. Quando, e se, prenderò la decisione provvederò a comunicarlo pubblicamente di persona.
Complessivamente come vede il governo di Giorgia Meloni? Se dovesse individuare un aspetto che particolarmente le piace e uno che proprio non condivide, quali sarebbero?
Per il mio status di militare mi astengo dall’esprimere pareri in merito al governo e alle istituzioni della nostra Repubblica.
Caso Ghali: non è che si sente un po’ come lui? Criticato solo per aver espresso la propria posizione in libertà…
Per quanto riguarda la critica non conosco il caso Ghali. Non guardo Sanremo e non conosco con precisione quello che è successo. Ritengo che ogni situazione sia da considerarsi a sè stante e non mi piace ricondurre ad altre vicende quello che è accaduto dal momento della pubblicazione del mio libro. Certamente mi sono sentito criticato e la critica nei miei riguardi fa riferimento alla circostanza che io abbia espresso delle opinioni che secondo alcuni non avrebbero mai dovuto essere espresse da un uomo libero e da una personalità con una carica istituzionale, nonostante abbia sempre parlato a nome personale rispettando la normativa specifica che statuisce chiaramente che qualsiasi militare ha il diritto di pubblicare scritti e partecipare a conferenze purché non tratti di argomenti riservati a carattere di servizio e militare e purché non faccia propaganda politica .
Ha mai fatto propaganda politica?
Non ho mai fatto propaganda politica che, per inciso, significa promuovere un partito o una formazione politica, ma ho solamente espresso opinioni su temi sociali e di attualità. Non troverà il nome di un partito o di una fazione politica nel mio libro né specifici riferimenti a queste entità. Dicono che sia stato fazioso: certamente, come tutti, ho delle opinioni personali che fanno riferimento al mio pregresso di vita e di esperienze. Si è faziosi anche quando si va allo stadio e si tifa una squadra rispetto ad un’altra oppure quando non si vuole mangiare la carne e si evitano, e si criticano, i ristoranti dove la servono, oppure quando si grida ai quattro venti che certe espressioni sono “irricevibili”, tuttavia, nessuno tira in ballo con la stessa avversione questa tipologia di faziosità. Di contro, vengono fatte delle differenze nei riguardi di alcune tematiche sociali.
Un esempio: non si può toccare la categoria degli LGBTQ perché questa sembra essersi attestata come categoria protetta, se qualcuno sostiene che la categoria in questione tenti, tramite ostentazione ed esibizione, di prevaricare i sentimenti della maggioranza viene subito additato come omofobo, dandogli peraltro del malato mentale, in quanto la fobia è una malattia psichiatrica. Non si possono esprimere opinioni sull’immigrazione clandestina in quanto si viene subito additati come razzisti e così non si può criticare chi occupa le case abusivamente poiché, secondo i moderni guardiani della morale, questi criminali vengono giustificati dal disagio sociale al quale sarebbero sottoposti. Si arriva a mettere in dubbio tutto, anche l’italianità che viene rappresentata da sempre nelle statue che ci provengono dall’epoca romana ed etrusca, negli affreschi delle chiese, nei quadri e nelle opere del rinascimento. La stessa italianità che tutti riconosciamo e di cui andiamo fieri nel “made in Italy” viene invece rifiutata a livello sociale. Questa italianità, che esiste, è palpabile ed è ovvia, viene negata nel nome di un inclusivismo totalmente farlocco e puramente ideologico. Si arriva alla censura totale.
I “guardiani della morale” tappano la bocca a coloro che esprimono un pensiero non condiviso, ma denunciano l’integralismo dell’altro organizzando però l’epurazione in casa propria. Sono nate le iniziative intese a negare i locali dove avrei tenuto le presentazioni del mio libro e le manifestazioni volte a condizionare chiunque avesse voluto venirmi ad ascoltare. Frasi come “Vannacci fascista sei il primo della lista” o “Vannacci attento ancora fischia il vento” sono state gridate a squarciagola da questi amanti della democrazia e del libero pensiero. Sono persino nate le libraie che si sono rifiutate di vendere il mio libro senza che io, né alcuno, avesse chiesto loro qualcosa. Eccola la nuova censura.
Cosa è accaduto?
La stessa libraia che ha rifiutato di vendere il mio libro, senza che alcuno gli chiedesse di farlo, quando l’ho presentato a Castelfranco Veneto ha organizzato una contro-manifestazione e ha invitato tutti coloro che fossero stati antifascisti, antisessisti, ecologisti e che avessero ripudiato la guerra. È stata talmente democratica che ha invitato solo coloro che la pensavano come lei. Io, che invece sono tacciato di essere “fascista” alle mie presentazioni invito tutti, soprattutto quelli che non la pensano come me….peccato che alla fine non si presenti nessuno di questi leoni da tastiera. Poi si fanno i processi alle intenzioni, si estrapolano le frasi dal contesto e le si giudicano in maniera isolata. Lo sport nazionale è quello di pronunciarsi in maniera estremamente caustica su libri mai letti. Tant’è vero che moltissimi che hanno criticato il mio libro hanno candidamente ammesso di non averlo letto nonostante abbiano usato nella loro “libera critica” toni spesso offensivi e incontinenti e abbiano fatto riferimento a passaggi o a idee che nel mio libro non sono neanche presenti.
In merito al suo prossimo libro «Il coraggio vince» cosa l’ha spinta a scriverlo? C’è una tematica che ha particolarmente a cuore e che ha riportato nel libro?
In merito “Il coraggio vince” questo libro tratta una buona parte delle tematiche che ho illustrato in “Mondo al contrario” però la intreccia con la mia vita. Leggendo il libro si capirà quali esperienze e parti del mio vissuto mi abbiano portato a pensarla in un certo modo. È un libro in parte autobiografico e in parte si rivolge ad alcuni aspetti del “Mondo al contrario” cercando di spiegare e interpretarli nella giusta chiave. E’ anche un libro che dedico alla mia amata mamma che, purtroppo, ci ha lasciato a novembre scorso.