Perché leggere questo articolo? Antonio Calvino, Williams Dávila e Américo de Grazia sono cittadini di origine italiana finiti nei guai per le proteste in Venezuela.
Il Venezuela è sempre più nel caos. E di mezzo ci sono andati anche alcuni nostri concittadini. L’instabilità politica continua a dominare il Paese, dopo le contestate elezioni presidenziali dello scorso 28 luglio. Contro la rielezione di Nicolas Maduro sono scese in piazza le opposizioni che lamentano brogli. Il presidente in procinto di giurare per il terzo mandato ha scatenato un’ondata repressiva, che ha colpito anche alcuni nostri connazionali. Ecco chi sono
Gli italiani imprigionati o rapiti in Venezuela
In questi giorni si sta facendo sentire la comunità internazionale, che sta aumentando la pressione per la sorte di molti oppositori e cittadini. Il Paese sudamericano ha storicamente un legame fortissimo con l’Italia, per via degli oriundi o cittadini con doppio passaporto. Tra di loro ci sono alcuni anche leader politici di un certo rilievo. È il caso di Amérigo De Grazia e Williams Davila, per cui si stanno mobilitando vari parlamentari italiani.
L’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, oltre al responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, e il deputato di Fratelli d’Italia, eletto all’estero, Andrea Di Giuseppe si sono attivati per fornire assistenza e ottenere informazioni sulla sorte dei due oppositori. La Farnesina sta seguendo i singoli casi: si lavora per il rilascio di Williams Dávila (deputato dell’Assemblea nazionale venezuelana per il partito Azione nonché membro dell’Istituto liberale internazionale Milton Friedman) e di Américo de Grazia (ex deputato e simbolo dell’opposizione), entrambi italo-venezuelani.
Come racconta il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Di Giuseppe, sono spariti anche altri italo-venezuelani come Jackeline e Camila Leal, moglie e figlia di Gerardo Leal, l’autista di María Corina Machado (leader del movimento Vente Venezuela, attivista per i diritti umani e antichavista storica), che sono state arrestate una settimana fa a Trujillo
Nessuna notizia di Antonio Calvino
Ed è proprio Di Giuseppe a parlare di “tante segnalazioni che continuo a ricevere in merito a italo-venezuelani arrestati o ricercati. Uno degli ultimi casi riguarda Antonio Calvino, di origini siracusane. Dal 9 agosto scorso non si hanno più tracce di Calvino, oppositore del governo, arrestato tre anni fa durante il Covid davanti al nostro consolato a Caracas per ‘incitamento all’odio’ con la presunta accusa di voler assaltare il nostro consolato e liberato lo scorso anno su pressione del nostro stesso governo” comunica il deputato di FdI.
“Ad avvisarci è stato il Comites degli italiani in Venezuela (organismo che si confronta con il consolato, ndr). Chiunque si rifiuta di andare a casa sua e della famiglia per verificare di persona cosa sia successo, perché hanno paura loro stessi di ritorsioni. Per cui abbiamo denunciato la cosa al console” conclude Di Giuseppe.
Rita Capriti, isolata in una stanza in Venezuela
Fermata anche Rita Capriti, la cui famiglia è originaria di Mirto (provincia di Messina). “Capriti sarebbe isolata in una stanza e non in cella, ed è in buone condizioni di salute“, afferma il commissario Josè Dellacroiz, dirigente del carcere. Tuttavia, “non è stata consentita la visita della viceconsole onoraria nella struttura. Nei prossimi giorni riproverà a ottenere il permesso per incontrarla”, ha detto all’Ansa Bernadette Grasso, deputata della Regione Sicilia per Forza Italia nonché sindaco di Capri Leone, nel Messinese. Capriti è stata arrestata il 2 agosto.