Perché questo articolo potrebbe interessarti? Giorgia Meloni in Spagna, dove è atterrata per il vertice europeo di Granada, è molto seguita: “Ha molti estimatori ma anche molti critici”, ha dichiarato su TrueNews la giornalista spagnola Irene Tabera. C’è da chiedersi se l’attenzione riservata al presidente del consiglio basterà per dimostrare che l’Italia in Europa sul dossier migranti non è rimasta isolata
L’intesa di mercoledì sui migranti ha davvero rappresentato una vittoria italiana, come sostenuto da Giorgia Meloni? Oppure, come sottolineato più volte dalle opposizioni, l’Italia in Europa è ancora più isolata? Il presidente del consiglio oggi è atterrato a Granada, qui dove è iniziato il vertice del consiglio europeo. Sul tavolo anche il discorso immigrazione, punto nevralgico su cui mercoledì è stata trovata la quadra nella riunione dei rappresentanti permanenti all’Ue.
Una quadra resa possibile dallo stralcio del punto sulle Ong, argomento che fino all’ultimo ha diviso Italia e Germania e ha rischiato di mandare a monte l’accordo sul nuovo patto per i migranti. Secondo la stampa spagnola, al momento è impossibile dire se sull’immigrazione Giorgia Meloni sia isolata o meno. Di certo però, del presidente del consiglio in Spagna si sta parlando molto: “Non passa inosservata”, ha spiegato su True-News.it la giornalista di OkDiario, Irene Tabera.
“Giorgia Meloni? L’abbiamo scoperta dopo il suo intervento al congresso di Vox”
Tabera conosce molto bene l’Italia. Oggi lavora a Madrid, ma in passato ha collaborato con diverse testate italiane e dunque è in grado di sondare attentamente il livello delle relazioni tra il Bel Paese e la penisola iberica. “In Spagna – ha dichiarato la giornalista su TrueNews – in pochi conoscevano fino a pochi mesi fa Giorgia Meloni”. Anche dopo la vittoria elettorale e l’arrivo a Palazzo Chigi, il presidente del consiglio non ha destato molto scalpore tra l’opinione pubblica spagnola.
“Qualcosa è cambiato invece dopo il congresso di Vox dei mesi scorsi – ha sottolineato Irene Tabera – da quel momento in poi Giorgia Meloni è stata vista come un’alleata di Vox e dunque come un’alleata del partito più a destra del panorama politico spagnolo”. Circostanza quest’ultima che non ha lasciato indifferenti analisti e politici del Paese iberico.
“Oggi – ha proseguito Tabera – Meloni viene vista come leader di estrema destra”. In un contesto molto frammentato e diviso come quello spagnolo, questo sta comportando vantaggi e svantaggi a livello di immagine. “Per i suoi estimatori – afferma ancora la giornalista di OkDiario – Meloni difende la famiglia, la tradizione ed è una persona fiera di essere italiana. Ma per tanti altri spagnoli, risulta essere una nazionalista, nonché una minaccia per i valori e i diritti sociali acquisiti negli ultimi anni in Europa”.
Nel bene o nel male, sembra emergere dalle parole di Tabera, l’importante che se ne parli: “In tutti i casi – ha concluso la giornalista spagnola – la figura di Giorgia Meloni non passa inosservata”. E anche a Granada molti riflettori saranno puntati su di lei.
Il dilemma immigrazione
Avere le telecamere puntate, salverà il presidente del consiglio italiano da un possibile isolamento? Dalle parti di Palazzo Chigi, come detto, di isolamento per la verità non si vuole nemmeno sentir parlare. Mercoledì Meloni ha rivendicato l’accordo sui migranti raggiunto a Bruxelles: “Per noi è una vittoria”, ha dichiarato su SkyTg24. L’intesa, mediata soprattutto proprio dal governo spagnolo che al momento detiene la presidenza di turno dell’Ue, prevede il via libera sul nuovo pacchetto di riforme riguardanti l’asilo e la gestione dei flussi migratori.
Ma il via libera è arrivato soltanto dopo che dal documento è stato eliminato ogni riferimento alle Ong. Al tema cioè che ha fatto tanto discutere Italia e Germania, visti i finanziamenti erogati da Berlino alle navi umanitarie. Meloni e il cancelliere tedesco Scholz a Granada si sono quindi presentati dopo aver appianato le ultime tensioni, ma la pax sui migranti potrebbe essere solo provvisoria.
Il vertice andaluso dovrebbe infatti far registrare un sostanziale appoggio di gran parte dei governi al nuovo piano sui migranti, eccezion fatta forse per i Paesi dell’est e in particolare per quelli appartenenti al gruppo Visegrad. C’è però da chiedersi cosa accadrà quando, già nelle prossime settimane, l’ulteriore incalzare dell’emergenza immigrazione imporrà di affrontare nuovamente il tema relativo alle Ong. Soltanto in quell’occasione si potrà verificare se il governo Meloni sull’argomento risulterà o meno isolato.
Cosa ci si aspetta dal vertice di Granada
Ovviamente nella città spagnola non si parlerà soltanto di immigrazione, anche se l’argomento al termine della riunione probabilmente risulterà essere quello più dibattuto. A Granada in agenda sono previsti diversi bilaterali tra i vari leader europei, in cui tra le altre cose si discuterà anche del sostegno all’Ucraina. La due giorni organizzata in terra di Andalusia sarà delicata anche perché arrivata a poche settimane dalla fine del semestre spagnolo di presidenza.
Madrid ha retto una sfida molto difficile, sia per i temi piovuti sulla presidenza durante gli ultimi mesi e sia perché di fatto il suo governo ha guidato l’Europa pur essendo dimissionario in patria. In Spagna infatti si è votato a luglio, quando il premier uscente Pedro Sanchez aveva ricevuto da pochi giorni il passaggio di testimone a Bruxelles. Oggi a Madrid un governo pienamente in carica non c’è ancora, la frammentazione politica ha dilatato i tempi per la formazione di un nuovo esecutivo. A Granada però, Sanchez vuole dimostrare di aver svolto ugualmente al meglio il proprio compito. Il pressing per arrivare a un’intesa sull’immigrazione va letto anche in questa ottica.