Perché leggere questo articolo? La Commissione bicamerale di Vigilanza Rai è ancora senza un presidente. Il vertice dell’organismo dovrebbe andare al M5s o al Terzo Polo e da settimane circolano diversi nomi. Ma ora sembra essersi sbloccato lo stallo sulla nomina del senatore pentastellato Stefano Patuanelli.
A scanso di colpi di scena – sempre possibili – si è finalmente sbloccato lo stallo sulla Commissione di Vigilanza Rai. Dopo settimane di braccio di ferro e indiscrezioni, nelle ultime ore sono salite le quotazioni del senatore del Movimento Cinque Stelle Stefano Patuanelli. Tanto che un membro della commissione bicamerale di Vigilanza sul servizio pubblico radiotelevisivo si spinge a parlare con True-news.it di “accordo in dirittura d’arrivo tra Meloni e Conte su Patuanelli”. Molto probabile la fumata bianca, dunque.
“Accordo in dirittura d’arrivo su Patuanelli”
Un passaggio che permetterebbe così la prima convocazione della Vigilanza Rai. La prima riunione sarebbe dovuta esserci proprio oggi, ma l’appuntamento è slittato a causa del mancato accordo sul presidente. Se dovesse andare in porto l’operazione-Patuanelli, a questo punto, l’organismo dovrebbe riunirsi per la prima volta nella prossima settimana.
Il punto di caduta sul nome dell’ex ministro dell’Agricoltura è arrivato dopo una girandola di nomi bruciati, soprattutto all’interno dei Cinque Stelle. Il leader grillino Giuseppe Conte voleva a tutti i costi il deputato Riccardo Ricciardi, uno dei suoi cinque vice. Un nome, però, su cui si è arenata la trattativa con il centrodestra. “Troppo divisivo” per la maggioranza.
Il rifiuto di Appendino e il no al Terzo Polo
Poi è stata la volta di Chiara Appendino, ma l’ex sindaca di Torino – accettata dal centrodestra – ha rifiutato l’incarico. E ancora si parla della capogruppo pentastellata al Senato Barbara Floridia, già tra i componenti della Vigilanza. Al momento, però, in pole c’è Patuanelli, che avrebbe il benestare del Pd e di tutto il centrodestra, anche se qualcuno dovrà lasciargli il posto in Commissione, dato che non è tra i membri designati del parlamentino che dovrà vigilare su Viale Mazzini. Comunque, se alla fine sarà davvero fumata bianca, a Patuanelli dovrebbero bastare i voti della maggioranza più i democratici e i grillini.
Sfumato, per ora, il blitz del Terzo Polo. Azione e Italia Viva puntavano su nomi di peso come quelli di Maria Elena Boschi e di Mariastella Gelmini. La strategia dei terzopolisti scommetteva sull’impasse delle trattative tra Fratelli d’Italia e Movimento Cinque Stelle. Ma tra gli stessi meloniani, così come in Lega e Forza Italia, ci sarebbero meno problemi a dare luce verde al nome di Patuanelli che non a Boschi o Gelmini. L’accelerazione per l’accordo è stata provocata anche dalle polemiche sull’intervista di domenica scorsa di Lucia Annunziata a Eugenia Roccella, con tanto di parolaccia e richieste bipartisan di rapida convocazione della Commissione di Vigilanza Rai.
Patuanelli favorito su Ricciardi
L’ex ministro sembra il nome giusto. Infatti è considerato vicino a Giuseppe Conte, ma ha un profilo più moderato e istituzionale rispetto al barricadero Ricciardi, che era la prima scelta dell’ex premier. Patuanelli può vantare la non ostilità soprattutto di Lega e Forza Italia e ha mantenuto buoni rapporti con i gruppi parlamentari del Pd anche dopo la fine del governo giallorosso e durante il periodo di contrapposizione tra dem e Cinque Stelle. Sembra fatta, dunque. Quasi.