Perché leggere questo articolo? A decidere le elezioni regionali di settembre in Germania orientale potrebbe essere Sahra Wagenknecht. Una leader di sinistra in economia e di destra nel resto. Dopo il successo alle Europee, potrebbe essere decisiva in Turingia, Sassonia e Brandeburgo. Per la gioia di Afd e Putin.
“Patria, famiglia ed economia socialista“. Così la Deutsche Welle ha riassunto l’ideologia politica di Sahra Wagenknecht, la leader del partito radicale – di destra o di sinistra sta a voi giudicarlo – che porta il suo nome. E che potrebbe essere il kingmaker delle prossime elezioni regionali nei lander orientali della Germania. Un successo della ex deputata della Linke (l’estrema sinistra tedesca) potrebbe essere un regalo alla destra di Alternative fur Deutschland. E alla Russia di Putin.
Sahra Wagenknecht, la rossobruna
E’ davvero difficile definire il BS, l’Alleanza Sahra Wagenknecht. A livello politico la definizione più calzante sembra proprio essere “rossobruno”. La politica 55enne – nata a Jena, nell’allora Germania Est da padre iraniano e madre tedesca, è la quinta essenza della sinistra anti-establishement. Un misto di sovranismo, dirigismo e socialismo economico. Un curioso miscuglio di posizioni conservatrici unite a idee più “di sinistra” sullo stato sociale. “In Germania orientale molte persone sono conservatrici e scettiche nei confronti delle migrazioni, ma tengono molto alla giustizia sociale” ha dichiarato Wagenknecht.
A novembre dello scoro anno Wagenknecht è fuoriuscita dalla Linke, il partito di sinistra radicale di cui era deputata del 2009. Una scissione nell’aria da tempo, viste le posizioni sempre meno di sinistra della leader. Dalle critiche alla mancanza di attenzione alla classe lavoratrice, Wagenknecht si è nel tempo allargata ad accusare la sinistra sulle politiche migratorie, fino a parlare di “dittatura sanitaria” ai tempi della pandemia. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la guerra in Ucraina.
La kingmaker delle elezioni in Germania orientale
Al momento della scissione, l’Alleanza Sahra Wagenknecht ha raccolto 18 dei 38 deputati che la Linke disponeva al parlamento tedesco. Un pattuglia che si è allargata quest’estate con 6 eurodeputati che il partito è riuscito a eleggere a Bruxelles, grazie al buon andamento alle elezioni Europee col 6 per cento dei voti. Ma è alle imminenti elezioni regionali nel Lander della Germania orientale che Wagenknecht potrebbe fare il botto.
A settembre si terranno tre importanti elezioni in altrettanti stati orientali della Germania. L’1 settembre si voterà per eleggere i parlamenti della Turingia e della Sassonia, mentre tre settimane dopo, il 22, si voterà anche per il parlamento del Brandeburgo. I sondaggi danno in grande difficoltà i partiti di centrosinistra che controllano il governo federale, ma hanno perso le elezioni europee. I lander orientali sono da tempo feudo di Alternative fur Deutchland, che però è sempre rimasto in minoranza al governo regionale non trovando partiti disposti ad allearsi con una formazione di destra radicale. Ed è qui che potrebbe entrare in gioco Sahra Wagenknecht.
Il gioco di Afd e Putin
La formazione di Sahra Wagenknech rischia di fare il pieno di voti in Germania orientale. In alcuni sondaggi viene addirittura indicato come secondo partito dietro Afd. Ed è proprio rispetto agli estremisti di destra che occorrerà capire il posizionamento di BSW. Per il momento la diretta interessata esclude un’alleanza tra estremisti che possa portare Afd al governo dei lander. Potrebbe però inserirsi lo zampino del Cremlino. Putin ha già messo il becco nelle elezioni tedesche. Un’inchiesta del Washington Post rivela come un gruppo di troll controllati dalla Russia avrebbe promosso una campagna di disinformazione a favore della BSW e di AfD prima delle elezioni europee. Il sogno di Putin di saldare estrema destra e sinistra tedesche potrebbe avversari a settembre?