Perché leggere questo articolo? Zelensky voleva a tutti i costi candidarsi al ruolo di ospite di Sanremo 2023, e Bruno Vespa ha mediato per accontentarlo. Un ruolo di mediazione che coincide, forse non a caso, con l’annunciata visita di Giorgia Meloni a Kiev.
Bruno Vespa è il vero ambasciatore italiano in Ucraina. L’annuncio della visita di Giorgia Meloni nel paese in guerra da ormai un anno è arrivato proprio dal celebre conduttore di “Porta a Porta”. Recatosi a Kiev per intervistare il presidente Volodymyr Zelensky, Vespa ha preso due piccioni con una fava. Primo colpo, l’invito di Zelensky a Sanremo. Secondo e più sostanziale, la conferma della visita di Meloni a Kiev. Arrivata per voce del premier ucraino, mentre le rispettive diplomazie sono al lavoro.
La telefonata Vespa-Amadeus da Kiev
Un ruolo non secondario, quello del 78enne giornalista della Rai, a metà tra l’informativo e il diplomatico. Vespa, raccontano fonti qualificate, avrebbe addirittura chiamato Amadeus, direttore del Festival di Sanremo, in diretta dall’ufficio di Zelensky per organizzare il collegamento del presidente.
La manovra mostra le capacità di inserimento del celebre giornalista, che con Giorgia Meloni ha un rapporto dialettico molto intenso e – secondo pareri ben informati – di fiducia reciproca. Tanto che Vespa è stato, a tutti gli effetti, l’ambasciatore “privato” del capo del governo per aprire a un viaggio desiderato da tempo. E che Palazzo Chigi vuol far coincidere con l’ufficializzazione del sesto pacchetto di invio di armi a cui Guido Crosetto ha dichiarato sarà dato presto il via libera.
Il duplice messaggio
Soft power e hard power si incrociano. Da un lato, l’attenzione di Zelensky per il festival musicale occidentale più popolare nel mondo russo. Presenziare al Festival darà l’impressione a Mosca di essere ormai distaccata dall’Italia, un tempo molto amata.
Dall’altro, la mediazione personale di Vespa ha aperto a una disintermediazione chiara e lineare del rapporto Zelensky-Meloni. Che sarà presto rodato da forniture militari estremamente strategiche. I ben informati fanno notare che la comparsata di Zelensky a Sanremo, mediata da Vespa, sarà pressoché concomitante alla certificazione dei sistemi d’arma Samp-T. Vero e proprio “ombrello” antiaereo italo-francese che sarà fornito a Kiev.
Cosa ci si aspetta da Zelensky a Sanremo
Gratitudine e riconoscenza saranno, in prospettiva, al centro del discorso di Zelensky a Sanremo. Il presidente ucraino ringrazierà, nel contesto più nazionalpopolare d’Italia, tanto Giorgia Meloni quanto il predecessore Mario Draghi per l’aiuto fornito. Se il Samp-T sarà già in Ucraina o la sua spedizione ufficializzata per i primi giorni di febbraio, immaginiamo una riconoscenza speciale.
Un assist politico non secondario per il governo, ottenuto grazie alla mediazione di Vespa. Una vittoria politica per Giorgia Meloni sulle riluttanze degli alleati di governo al fermo sostegno a Kiev. E tutto questo per la mediazione, ad personam, del presidente della “Terza Camera” del Parlamento italiano. Quel Bruno Vespa che conosce la politica estera quanto, se non di più, di molti decisori chiamati a ruoli ministeriali. Tanto da aver scavalcato, in questa mossa, perfino il capo della diplomazia di Roma Antonio Tajani.