Non interessa se questo governo alla fine ce la farà ad andare avanti, oppure se cadrà. Non interessa se Mario Draghi rimarrà al suo posto oppure andrà a guadagnare qualche vagonata di milioni da un’altra parte. Non interessa neppure che fine faranno i centinaia di onorevoli e senatori che se ne dovranno andare a casa e non verranno rieletti. E’ tutto un dettaglio, e pure insignificante.
Onore è una parola di buon senso
In un mondo normale avremmo già recuperato il senso dell’onore. L’onore di rappresentare un Paese. Onore non è una parola di destra e non è una parola di sinistra, è una parola di buon senso. E il buon senso oggi ci dice che di fronte al Covid che rialza la testa, ai razionamenti di luce e gas dell’autunno, ai prezzi che schizzano mese dopo mese alle stelle, alla benzina che ormai sta ben sopra quota 2 euro, alla siccità che strangola la produzione agricola del Paese, alla pasta che tra un po’ costa quanto l’argento. Ecco, di fronte a tutto questo non si bada ai problemi di questo o quel partito. Non si bada alle aspirazioni di questo o quel leader. Semplicemente, si bada al Paese. Di tutta questa vicenda l’unica buona notizia è che il peggior parlamento di sempre se ne andrebbe a casa. Le cattive notizie invece sono tante, ma tra le peggiori ci sono quella che dobbiamo sorbirci una campagna elettorale infinita e stomachevole, e anche che una parte di quegli imbecilli che hanno causato tutto questo verranno rieletti e dovremo andare avanti a pagarli. E – soprattutto – a sentirli.