Perché leggere questo articolo? Angelo Bonelli analizza la situazione fuori controllo di carceri e ospedali. Tra evasioni e botte, suicidi e mancanze per il leader di Alleanza Verdi e Sinistra è a rischio la tenuta del patto sociale nel Paese.
Tra carceri e ospedali, le strutture pubbliche italiane stanno vivendo un momento drammatico. Pochi giorni fa un detenuto di 18 anni è morto carbonizzato nella sua cella alla Casa Circondariale di Milano San Vittore. Insieme al compagno di cella, avrebbero appiccato il fuoco per bruciare un materasso. Ora il sopravvissuto è indagato per omicidio colposo. Questa morte si aggiunge ai 70 suicidi di detenuti e 7 di guardie penitenziarie da inizio anno. Il sovraffollamento stimato nelle prigioni italiane è superiore al 130%, con circa 62mila detenuti e 46mila posti disponibili, la capienza regolamentare si aggira intorno ai 51mila posti: 4360 in meno del previsto.
50 persone hanno aggredito i medici all’ospedale di Foggia
Negli stessi giorni, al Policlinico Riuniti di Foggia una ragazza di 23 anni è morta sotto ai ferri dopo aver subito un incidente stradale. Dopo la constatazione del decesso, circa 50 persone, tra parenti e amici, si sono scagliati contro medici e personale sanitario, prendendoli a calci e pugni e costringendoli così a rifugiarsi in una stanza. Il personale ha poi postato un video che riprendeva il terrore di quei minuti, rinchiusi tutti insieme per evitare il linciaggio. Nei primi sei mesi del 2024, si sono registrate 6961 aggressioni al personale ospedaliero, superando la metà di tutti gli episodi segnalati nel 2022, pari a 11508.
Due vicende naturalmente molto diverse ma che mettono in evidenza due emergenze che vanno in parallelo, con teatro le strutture pubbliche italiane. E con il leit-motiv della incapacità da parte dello stesso Stato di garantire e tutelare la sicurezza dei cittadini. Siano essi persone che vi lavorano o che si trovano al loro interno. L’escalation di violenza e la scarsa tutela in queste strutture è in costante crescita. Ne abbiamo parlato con il leader di Avs Angelo Bonelli. «Situazioni fuori controllo, servono misure immediate». L’intervista.
Bonelli, un commento su quanto accaduto al 18enne nel carcere di San Vittore?
Ripropone la condizione drammatica nelle carceri in Italia, totalmente dimenticata. Il decreto Nordio non solo non ha risolto la situazione, ma ad ammissione del ministro stesso, è totalmente inadeguato. Ciò pone un problema che riguarda le misure alternative alla pena. La situazione è fuori controllo e di grande emergenza.
Così come le carceri, anche ospedali e pronto soccorso sono presidi dello Stato in cui viene a mancare la tutelare e la sicurezza di coloro che si trovano al loro interno, come successo a Foggia. Pur nelle differenze delle due realtà, si tratta di due emergenze che corrono in parallelo?
Ogni situazione ha la sua genesi e le sue radici. Il tema delle carceri è un problema che riguarda il sovraffollamento, le carenze di strutture e quant’altro. Per quanto riguarda la vicenda più specifica dell’ospedale di Foggia, c’è stata una reazione violenta dei parenti nei confronti dei medici in conseguenza del decesso della giovane paziente. Purtroppo, troppe volte medici e personale sanitario sono sottoposti ad aggressioni di vario genere. C’è un problema nel Paese: è come se fosse saltato una sorta di patto sociale di regole di convivenza civile.
Cosa intende?
Deve essere avviata una riflessione ma anche un atteggiamento estremamente rigoroso nei confronti del rispetto, non solo della cosa pubblica ma anche di funzionari dello Stato, in questo caso medici, che non possono essere sottoposti ad aggressioni e violenze di vario titolo.
Si tratta di un problema molto serio che riguarda il nostro paese. Questo patto sociale viene a mancare quando non c’è uno stato che riesce a far rispettare le regole, che significa anche garantire i diritti dei più deboli, e prevale la sopraffazione del diritto del più forte attraverso la violenza. E questo è inaccettabile.