Tre migranti del centro di Pozzallo non saranno trattenuti per effetto di una sentenza di Iolanda Apostolico, la giudice della sezione protezione internazionale del tribunale di Catania già al centro del dibattito politico per un atto che entra in collisione con le politiche migratorie del Governo Meloni. Accuse dalla premier che ha calcato la mano sulla storia di uno dei tre migranti: “Sono rimasta basita – ha dichiarato Meloni in una nota – di fronte alla sentenza del giudice di Catania, che con motivazioni incredibili (“le caratteristiche fisiche del migrante, che i cercatori d’oro in Tunisia considerano favorevoli allo svolgimento della loro attività”) rimette in libertà un immigrato illegale, già destinatario di un provvedimento di espulsione, dichiarando unilateralmente la Tunisia Paese non sicuro (compito che non spetta alla magistratura) e scagliandosi contro i provvedimenti di un governo democraticamente eletto”.
Majorino a True-News.it: “Il problema non si affronta facendo dell’Italia il più grande Cpr d’Europa“
Dalle opposizioni arrivano pareri positivi verso la sentenza. Pierfrancesco Majorino, consigliere regionale in Lombardia e responsabile nazionale della segreteria PD sulle politiche migratorie, spiega a True-News.it che “il Governo ha fatto delgi errori, in materia di migranti, e la legge è giustamente intervenuta”. “Il governo Meloni ha fatto un pasticcio che testimonia il fallimento delle politiche di destra sull’immigrazione. Per anni la destra annunciava che, con loro al governo, non ci sarebbero stati arrivi. Invece registriamo un aumento di ingressi irregolari”, è l’attacco del consigliere regionale lombardo.
Majorino: ” Bisogna siglare accordi bilaterali e la destra non lo sta facendo”
Il Governo punta a costruire nuovi Cpr, i Centri di Permanenza per i Rimpatri che spesso si trasformano in lager per gli ospiti. “Sono luoghi ambigui – aggiunge Majorino – per il rispetto dei diritti della persona. Non serve costruirne di nuovi perchè non è così che si velocizza il rimpatrio. Bisogna siglare accordi bilaterali e la destra non lo sta facendo. Il problema non si affronta facendo dell’Italia il più grande Cpr d’Europa“.
Cecchetti: “Chi fa il magistrato non può fare politica”
La battaglia, però, si sposta subito sul piano giudiziario. Vengono riprsi alcuni post della giudice in cui chiedeva una mozione di sfiducia nei confronti di Salvini. E la Lega si scatena: “Quello che è accaduto a Catania è gravissimo. Chi fa il magistrato non può fare politica, meno che mai con il proprio lavoro all’interno delle aule di tribunale nel nostro Paese. Un episodio che, anche dopo le chat di Palamara, non fa altro che rafforzare la necessità di una riforma della giustizia che preveda una separazione netta delle carriere e la responsabilità civile dei magistrati che sbagliano”. A dichiararlo in una nota è Fabrizio Cecchetti deputato e coordinatore della Lega Lombarda Salvini Premier.
Andrea Crippa: “A processo ci dovrebbe andare Apostolico, non il vicepremier della Lega”
Lo seguono a ruota, alzando il volume dei toni, il vicesegretario del Carroccio, Andrea Crippa: “La magistratura deve essere libera e senza condizionamenti politici. È un caso che la giudice Apostolico che non ha convalidato il fermo dei Migranti nel centro di Pozzallo, sui social pubblicasse post in cui chiedeva una mozione di sfiducia per il ministro Salvini? Già dai tempi delle chat di Palamara era emerso che ci sono giudici chiaramente contro Salvini. Anche in tribunale, come in qualsiasi altro posto di lavoro, chi sbaglia sulla pelle dei cittadini, paga. Serve una riforma della giustizia che preveda la responsabilità civile diretta dei giudici e dei magistrati. È ora di dire basta. A processo ci dovrebbe andare Apostolico, non il vicepremier della Lega”.