“Riteniamo che i posti messi a disposizione per i disabili a San Siro siano inferiori al numero legale previsto”. La battaglia di Silvia, ragazza disabile 35enne, esclusa dal concerto di Taylor Swift nonostante l’acquisto di un biglietto da 300 euro, continua per vie legali.
Esclusa dal concerto di Taylor Swift, l’intervento dell’avvocatessa Alessia Maiese
Dopo la testimonianza in anteprima a True-News.it e la petizione attiva su Change.org, che ha superato le 30mila adesioni, l’avvocatessa Alessia Maiese ha deciso di coadiuvare Silvia e altre ragazzo che sostengono la petizone perchè dall’organizzatore non arrivavano risposte se non il riferimento a un brevissimo regolamento sull’accesso ai concerti per i disabili.
L’avvocata: “Il mio aiuto pro bono per Silvia”
Maiese spiega a True-News.it: “Abbiamo ritenuto che smuovere le acque con delle azioni più incalzanti fosse la soluzione migliore”.
Alessia si è offerta di supportare la causa dal punto di vista legale. “L’ho fatto – racconta – anche se mi occupo di altre materie. Mi sono attivata per una questione di empatia: il mio aiuto è pro bono“.
Maiese: “La legge prevede che ai diversamente abili debba essere riservato lo 0.4% rispetto alla capienza complessiva della venue”
L’avvocatessa ha scritto agli organizzatori chiedendo risposte su alcuni punti. A partire dal numero di posti previsti per i disabili a San Siro, sede dei due concerti in programma il 13 e 14 luglio 2024. “In un’intervista apparsa su Repubblica, l’organizzatore, D’Alessandro e Galli, dichiara di aver superato il limite massimo di 110 posti, assegnati ai disabili. Ma perchè? La legge prevede che ai diversamente abili debba essere riservato lo 0.4% rispetto alla capienza complessiva della venue. San Siro, a detta degli organizzatori, conta 60mila spettatori per i concerti: i posti per i disabili dovrebbero essere 300 e non 110“.
D’Alessandro e Galli, dalle pagine del Giorno, ribatte oggi “che le regole sono state rispettate”. Ma Silvia e la sua legale chiedono chiarezza.
I dubbi di Silvia: “Come è stata organizzata la raccolta delle adesioni delle persone diversamente abili?”
“Come è stata organizzata la raccolta delle adesioni delle persone diversamente abili? Loro parlano di una richiesta elevatissima e dicono di aver raggiunto il numero limite prima della mail di Silvia che provava a prenotare il posto allegando il certificato di invalidità al cento per cento. Il loro sito parla genericamente di richiesta a mezzo mail e della preparazione di una graduatoria che tenga conto della priorità di arrivo della comunicazione e della percentuale di invalidità”, conclude Maiese.
Un faccia a faccia che prosegue senza, al momento, alcuna soluzione.