Perché leggere questo articolo? Tra Governo e Comune di Roma c’è concordia sul Giubileo. Mantovano e Gualtieri in asse per fare presto. Ma un quinto delle opere è in ritardo
Il Governo italiano sta accelerando la corsa alla realizzazione dei lavori per il Giubileo 2025, su cui Roma ha promosso finanziamenti da oltre 3 miliardi di euro. Il Governo, il Comune di Roma e la Santa Sede mobiliteranno complessivamente 1,2 miliardi di euro di risorse destinate specificatamente ai programmi urbanistici in vista dell’Anno Santo. Gli altri, invece, saranno finanziati con fondi consolidati per rafforzare l’urbanistica e i trasporti: dai 70 milioni per il rifacimento del sottovia di Porta Pia ai 50 per riqualificare Piazza dei Cinquecento, Roma si appresta a cambiare faccia.
Il cattolicissimo Mantovano coordina i lavori
Molte opere però sono in ritardo e il tempo stringe. Per questo il Governo Meloni ha dato mandato al sottosegretario Alfredo Mantovano, peraltro cattolico devoto e rigoroso, di confrontarsi col sindaco di Roma Roberto Gualtieri, commissario straordinario per il Giubileo, e di promuovere investimenti e opere volti a sbloccare i cantieri e risolvere i ritardi.
Si stima che il 20% delle opere, per un totale di 502 milioni di euro, sia in ritardo. Tra queste anche il potenziamento delle stazioni, l’aumento degli spazi pedonali nelle vie attorno Castel Sant’Angelo e la posa di 900 nuove pensiline per l’Atac.
Del Fante in campo per il Giubileo
Un Decreto legislativo dell’8 giugno scorso ha autorizzato procedimenti accelerati per favorire la promozione delle opere: dal 23 giugno sono stati forniti 7,3 milioni di fondi alla Santa Sede per “investimenti di digitalizzazione dei cammini giubilari” e la creazione “di una applicazione informatica sul patrimonio sacro di Roma, funzionali all’ospitalità e alle celebrazioni del Giubileo”. Soprattutto, è stata iscritta di diritto nell’elenco delle stazioni appaltanti la società Giubileo 2025 S.p.a., costituita in-house al Ministero dell’Economia e delle Finanze con 5 milioni di euro di capitale.
Giubileo 2025 è presieduta dall’ad di Poste Italiane, Matteo Del Fante, che guiderà il processo di gestione e messa a terra dei progetti. Via XX Settembre, Palazzo Chigi e il Campidoglio sperano che il manager capace di rinnovare e digitalizzare le Poste possa essere la figura adatta per guidare il rinnovamento della città. Il Decreto legislativo è stato giustificato dalle necessità di urgenza ed è entrato in un provvedimento omnibus sul modello “Milleproroghe”, che già da tempo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invitato a non promuovere in forma massiccia.
L’accelerazione su cui punta il Governo
Di fronte alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni) e XI (Lavoro pubblico e privato) il 4 luglio scorso il provvedimento è stato discusso sotto forma di un procedimento che ha visto compressi i tempi per la presentazione di emendamenti. Non sono intervenuti nemmeno i relatori, Edoardo Ziello (Lega) e Chiara Tenerini (Forza Italia). Il deputato dem Arturo Scotto ha denunciato l’assenza di tempi certi per discutere di un provvedimento tanto ampio.
Una mano lava l’altra. Nella stessa giornata, martedì 4 luglio, Gualtieri era ospite a Palazzo Chigi per la terza riunione congiunta del tavolo sul Giubileo guidato da Mantovano. Si lavora a un nuovo Dpcm, come ha anticipato Il Foglio, per sbloccare con procedure speciali opere per 300 milioni di euro: tra queste “le due nuove fermate sulla Roma-Lido (al Torrino e a Giardino di Roma), la riqualificazione delle stazioni della metro A (oltre 65 milioni), 6,5 milioni per la rimozione di ceppaglie e la piantumazione di nuovi alberi, la riqualificazione delle ville storiche, diversi interventi sul Tevere compreso il rifacimento delle banchine e dei muraglioni”.
Il Giubileo per lanciare l’Expo?
La speranza dell’esecutivo e del Campidoglio è presentare il Giubileo 2025 come una prospettiva di rilancio dell’Urbe dai suoi problemi strutturali ed atavici. E mettere in campo la macchina dei lavori entro l’autunno manderebbe un messaggio politico non indifferente in vista del voto all’Assemblea Onu per l’assegnazione dell’Expo 2030. La concorrenza di Riad sarà durissima e difficile da vincere. Ma presentare una città all’opera per il Giubileo della Speranza voluto da Papa Francesco e pronta ad accogliere pellegrini e turisti da tutto il mondo in forma rinnovata può essere un primo passo, anche politico, in tal senso. Su cui il Governo di destra e la giunta progressista sono concordi: bisogna fare presto. Roma accomuna e unisce da sempre. Specie quando tra i gruppi di potere gli interessi convergono.