Il 15 agosto dovrebbero iniziare i negoziati di pace per la striscia di Gaza. Hamas rivendica il lancio di due razzi, uno dei quali caduto in mare a Tel Aviv. L’Iran garantisce che non attaccherà Israele. Per ora.
Due razzi a lunga gittata sono stati lanciati nel pomeriggio di martedì 13 agosto dalla Striscia di Gaza verso l’area centrale di Israele. Uno sarebbe caduto in mare al largo di Tel Aviv. Ma un giornalista dell’AFP ha riferito di aver sentito un boato in città. Il secondo missile non avrebbe superato il confine e sarebbe caduto all’interno della Striscia stessa. L’attacco è stato rivendicato dai palestinesi di Hamas. Ed è il primo da maggio.
Israele-Palestina: verso i negoziati di pace del 15 agosto
Queste nelle ore in cui l’Iran ha annunciato che non attaccherà Israele se procederanno i negoziati di pace per la striscia di Gaza, fissati per il 15 agosto. E soprattutto se andranno a buon fine. La mossa di Hamas genera dunque ulteriore tensione in vista di giovedì, quando a Doha dovrebbero riprendere i negoziati con Israele promossi nei giorni scorsi da Stati Uniti, Egitto e Qatar. Questo nonostante tra le due parti sia Israele quella più rigida nelle richieste per giungere ad un cessate il fuoco. La condizione di Hamas per presentarsi ai negoziati è che Israele fermi la campagna militare contro Gaza. Ma da Israele ci sarebbe tuttavia minore flessibilità rispetto a quella che era stata la proposta di maggio, come raccontato dal New York Times. Si sarebbe infatti aggiunta in un documento realizzato già a fine luglio la richiesta che le Idf continuino a controllare il confine sud di Gaza. E la richiesta di controllare tutti gli sfollati palestinesi che rientrano nel nord di Gaza. L’esito dei negoziati che inizano a Ferragosto appare dunque ad oggi del tutto impronosticabile.