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Liguria, il sondaggista: «Sull’affluenza ha inciso più il calendario del caso Toti»

Liguria, il sondaggista: «Sull'affluenza ha inciso più il calendario del caso Toti»

Perché leggere questo articolo? Gianni Balduzzi, sondaggista per Termometro Politico, analizza l’unico dato sicuro al momento in Liguria: il record negativo di affluenza.

È partito l’ultimo testa a testa per le elezioni regionali in Liguria tra il sindaco di Genova Marco Bucci e l’ex ministro Andrea Orlando. I due candidati, rispettivamente sostenuti da centrodestra e centrosinistra, se la giocheranno fino all’ultimo voto. Con la vittoria ancora nelle mani dei seggi, un dato è certo. L’affluenza è pari al 45,9%, record assoluto in regione e in forte calo rispetto al 53,4% delle elezioni del 2020. In merito abbiamo consultato Gianni Balduzzi, sondaggista per Termometro Politico. Tuttavia, per il sondaggista la scarsa affluenza non è poi una grande sorpresa: «Se paragoniamo i risultati alle scorse regionali, sia il centro sinistra che il centrodestra non sono riusciti a portare ai voti gli stessi elettori. Vedremo un risultato di probabile vittoria di Bucci, come si vede dalle proiezioni, che però avrà scarti inferiori rispetto a quelli che ha avuto Toti, quindi è veramente qualcosa di trasversale».

Elezioni Liguria: aumenta il distacco tra elettori e candidati

Tra arresti per il centrodestra e bisticci tra i sostenitori dell’ex ministro, la politica regionale sembrerebbe aver perso il contatto ravvicinato, aumentando il distacco tra elettorato e istituzioni: «Quando il voto è solamente “locale”, e non nazionale, in molti non vanno a votare – continua Balduzzi –. Questo perché, innanzitutto, troviamo una minor copertura mediatica, soprattutto sui tg nazionali. Inoltre, viene a mancare il senso della comunità, della conoscenza del candidato. Questo porta l’elettorato ad un distacco ancora più ampio dalla politica, che ormai viene fatta dai militanti e dai simpatizzanti più assidui».

L’affluenza è sicuramente uno dei problemi che taglia le gambe alla politica odierna. Elezioni frammentate, come per la Liguria, «vengono annegate nella cronaca politica, anche per gli stessi elettori liguri», secondo Balduzzi. «Una volta, nei primi anni 2000, le elezioni regionali si svolgevano quasi tutte insieme, tranne le regioni a statuto speciale. Erano vissute anche a livello nazionale in modo molto più ampio».

Balduzzi: “Il caso Toti ha inciso, ma meno del calendario”

Ad accrescere le insicurezze dei liguri sono sicuramente anche i recenti avvenimenti che hanno coinvolto l’amministrazione regionale: «Gli scandali hanno sicuramente contribuito ad instaurare la logica del ‘sono tutti uguali’, allungando la distanza tra votanti e votati. Certamente ha confermato nell’idea di astenersi coloro che vedono la politica come un teatrino tra i soliti e in cui litigano per questioni che sostanzialmente appartengono più agli addetti ai lavori, come le divisioni tra Pd e M5s. Questioni che appassionano pochi e nauseano molti», conclude il sondaggista.