“Non applico aureole ai presidenti ma trovo ingenerosi alcuni attacchi nei confronti di Napolitano“. La voce, roca e possente, di Marzio Breda, segnata dall’età e dall’esperienza, si riscalda, contattato da True-News.it, quando si parla di Giorgio Napolitano. Il quirinalista del Corriere della Sera, che ha seguito cinque presidenti (Cossiga, Scalfari, Ciampi, Napolitano, Mattarella), racconta in maniera imparziale dell’operato dell’ex presidente, deceduto lo scorso 22 settembre, senza tralasciare alcune scelte che considera sbagliate. “Non mi è piaciuta la mossa dei due Comitati dei Saggi. Uno nominato per l’agenda delle riforme istituzionali, l’altro per il programma di governo. Le riforme non possono essere disposte dall’alto. Devono nascere in Parlamento, altrimenti c’è un’ingerenza del Quirinale“.
Marzio Breda: “Berlusconi e Forza Italia votarono il governo Monti”
Marzio Breda, che ha da poco pubblicato l’instant book su Napolitano, ammette, però, le accuse di complotto sulla caduta del governo Berlusconi. Breda ricostruisce l’intero processo: “Secondo il centro-destra, è stato un golpista. Ma Berlusconi è caduto per altri motivi. C’era una pressione finanziaria sull’Italia, con uno spread altissimo, 575 punti di media, che ci avrebbe portato al commissariamento come per la Grecia. La Lega, in quel momento, lanciò segnali precisi: si distaccò dalla maggioranza provocando una crisi interna. A quel punto Berlusconi, per evitare il disonore della sfiducia, si dimise. E Napolitano, che secondo alcuni avrebbe potuto indire le elezioni, affidò il ruolo di premier a Mario Monti, una figura riconosciuta in Europa, già rettore e presidente della Bocconi. Berlusconi e Forza Italia votarono a favore”.
Breda: “Napolitano ha saputo riconoscere gli errori politici del PCI”
Eppure per molti non è andata così. E così sono fioccate accuse. Che Breda definisce “ingenerose”: “Poi c’è il fatto che era comunista. Vero, ha militato nel PCI ma è stato un comunista particolare, che ha riconosciuto gli errori politici del partito. Seppellirlo sotto la gogna mi sembra aderisca a questa isteria cannibalista. Siamo al tifo calcistico“. Il quirinalista quasi rimpiange un’epoca politica, come la Prima Repubblica, in cui – come racconta a True-News.it – “rubavano, c’era Mani Pulite, ma le varie fazioni politiche si incontravano con rispetto dialogico. Dopo la morte di Berlinguer e Pertini, anche Giorgio Almirante, l’ultimo dei fascisti di Salò, partecipò con garbo ai funerali”.
Proprio durante l’ultimo saluto all’ex presidente Napolitano, Breda ha riscontrato una maggiore eleganza e compostezza di modi e di ricordo da parte dei capi esteri. Rispetto al modo con cui molti politici italiani hanno reso omaggio una figura ormai nella storia italiana.
Breda: “Non mi è piaciuto il suo spingere il governo ad accettare l’alleanza con Francia e Usa contro la Libia”
Prima di chiudere la telefonata, scusandosi per i toni accessi, a Breda viene in mente un’altra critica: “Non mi è piaciuto il suo spingere il governo ad accettare l’alleanza con Francia e Usa contro la Libia. Non perchè fossi a favore della Libia ma perchè il governo non voleva realmente quell’intervento. Su cui nutro molti dubbi”. Critiche, non solo riconoscimenti di stima.