Perché potrebbe interessarti questo articolo? Nel Partito democratico ci sono divisioni anche sulla maternità surrogata. La senatrice Valeria Valente rilancia la sua contrarierà alla gpa. E lo da una posizione femminista: “Va contro la libera scelta delle donne e crea una posizione di vantaggio per i ricchi”.
Un no femminista alla maternità surrogata e un impegno a semplificare la normativa per le adozioni. La senatrice del Partito democratico, Valeria Valente, conferma la propria idea in questa intervista a True-news.it. Ricordando che nel Pd nessuno vuole l’abolizione del divieto della gpa, che in Italia è già in vigore
Il suo giudizio sulla maternità surrogata è assolutamente negativo, tanto da aver sottoscritto appelli e petizioni. Ci spieghi il motivo?
Sono assolutamente contraria a una pratica che va contro la libera scelta delle donne e lo dico da una posizione di femminista, smentendo il luogo comune per cui la contrarietà c’è solo nel mondo cattolico. La maternità surrogata lede i diritti delle donne.
E per quali ragioni?
Rappresenta una violenza verso il corpo della donna ed è per questo inaccettabile. Inoltre, bisogna fare anche una valutazione di ordine sociale. La maternità surrogata viene chiesta dalle persone più ricche, mentre le classi sociali più povere la devono subire, accettandola molte volte solo per una questione economica.
Nel Pd non tutti la pensano così.
Il mio partito ha assunto una posizione chiara: è a favore del reato della gpa in Italia, che ricordo è già in vigore. Lo ribadisco proprio perché su questo punto leggo e sento tanta confusione: il nostro ordinamento non consente la gpa. E il mio partito in commissione alla Camera non ha votato a favore di chi voleva modificare queste norme.
Quindi sostiene la proposta avanzata da Fratelli d’Italia?
Riguardo alla proposta del centrodestra bisogna considerare un aspetto: l’universalità del reato non può essere introdotta da una legge italiana. Se l’obiettivo è quello di estendere il reato della gpa, bisogna spostare il confronto sul piano internazionale, in Europa e non solo. Se la pratica è consentita in India o in Canada, lo stop nell’Unione europea non è sufficiente. D’altra parte penso che, così come è stata formulata, la proposta in discussione in Parlamento rappresento solo una bandierina ed è un pasticcio giuridico, che crea ulteriori problemi.
Ne condivide i principi, dunque, ma non la declinazione?
Ripeto che il reato universale va risolto in altro modo. Ma il pericolo di questa norma è quello di costringere alla solitudine e all’assenza di qualsiasi forma di tutela o rete di protezione i bambini, frutto della maternità surrogata. Faccio un esempio: se vengono arrestate le persone che hanno avuto un bambino con gpa all’estero, cosa accade al bambino? Vengono abbandonati al loro destino? In questo caso diventano le uniche vittime. Perciò occorre una chiarezza sulle trascrizioni, non si può lasciare la questione nelle mani dei sindaci.
Sulla maternità surrogata, insomma, il Pd sembra costretto a giocare in difesa?
Io sono per un rilancio di una battaglia politica, estendendo la possibilità di adozione a tutti, quindi penso anche ai single e alle coppie omosessuali. Nessuno escluso. Basta avere dei requisiti per poter richiedere l’adozione. Oggi le norme sono troppo restrittive in questo senso. Ecco credo che il Pd debba portare avanti questo sforzo per semplificare le adozioni. Sarebbe una novità molto apprezzata da tutti e una sfida da lanciare alle altre forze politiche.
Invece non si scorge un’iniziativa decisa. Colpa delle divisioni interne?
Nel mio partito, ripeto, la posizione è quella della contrarietà alla pratica della gpa per le ragioni che ho già spiegato in precedenza. La segretaria Elly Schlein ha espresso un’idea personale, rispettabile, ma che è appunto personale. Considero anche giusto che nel Pd ci siano diverse idee e sfumature che poi devono trovare una sintesi dopo un confronto negli organismi del partito. È la nostra forza. Perché io continuo a volere un Pd che sappia essere inclusivo e diventare una forza attrattiva per la costruzione di future alleanze. Non mi piace l’idea di un partito minoritario.
Ma infilarvi nel dibattito sulla gpa non rischia di penalizzavi?
Non siamo noi a dettare l’agenda, oggi siamo all’opposizione. Quando un testo arriva in Parlamento è necessario prendere una posizione. Non si può certo scappare.