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Musk e la politica: un tecnocapitalista liberale (in parte) pentito

Musk e la politica: un tecnocapitalista liberale (in parte) pentito

Musk a sostegno di Matteo Salvini per la vicenda Open Arms. Quale è il senso dell’incursione del fondatore di Tesla nella politica italiana? E, più in generale, quale è la sua reale agenda?

Elon Musk, il miliardario che secondo alcuni rapporti potrebbe diventare trilionario entro il 2027, ha recentemente espresso su X il suo sostegno a Matteo Salvini dopo che la Procura di Palermo ha richiesto 6 anni di carcere per il vicepremier nel processo Open Arms. «Quel folle pubblico ministero dovrebbe essere colui che va in carcere per sei anni», le parole del fondatore di SpaceX, Tesla e OpenAI, che hanno provocato i ringraziamenti del vicepremier. Come interpretare questa incursione di Musk, aperto sostenitore negli Usa di Donald Trump, nelle vicende politiche nostrane? E, più in generale, quale è il vero orientamento politico del magnate, che come noto coltiva anche ottimi rapporti con la Cina, in particolare con il premier Li Qiang, e che ha avuto sei figli su undici treamite maternità surrogata? Circostanze che non dovrebbero così facilmente ergerlo a baluardo delle destre.

Ne abbiamo parlato con Roberto Vivaldelli, giornalista esperto di relazioni internazionali: «Il suo personaggio è da sempre controverso e spesso contraddittorio. Di fatto è un’esponente di un tecnocapitalismo libertario che tuttavia su alcune questioni negli ultimi anni si è un po’ ravveduto». L’intervista.

Vivaldelli, quali sono gli obiettivi politici di Elon Musk?

Il personaggio di Elon Musk è particolare e controverso, non è lineare, anzi, è piuttosto contraddittorio. Da una parte, ad esempio, sostiene Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca, appoggiando quindi uno schieramento conservatore. Su altre questioni sembra essere più liberale. Di fatto è un’esponente di un tecnocapitalismo libertario che tuttavia su alcune questioni negli ultimi anni si è un po’ ravveduto. Penso alla sua crociata contro il progressismo woke, complice anche la sua vicenda familiare con la figlia transgender. Altre controversie le vediamo ad esempio nel conflitto russo-ucraino. Prima ha espresso delle critiche, poi però ha fornito il supporto attraverso i satelliti, rivelandosi importante per l’Ucraina stessa. I suoi obiettivi sono finora poco chiari

L’endorsement a Trump è legato esclusivamente alla sua missione su Marte?

È probabile che ci sia un sostegno più fondato dietro. La questione woke sicuramente ha inciso, vedendo in Trump una sorta di baluardo contro un progressismo che a lui non piace. Dopodiché, dal punto di vista degli interessi sulle aziende, ci sono state delle grandi affinità, nonostante sull’auto elettrica Trump avesse promesso di interrompere i finanziamenti. Se uno volesse pensare male, temendo la vittoria di Trump, ha cercato di fargli cambiare idea. Sulla questione di Marte, potrebbe aver visto in Trump un sostenitore più affidabile.

Musk ha “twittato” una frase che ha scioccato: «Nessuno sta nemmeno cercando di assassinare Biden o Kamala». Cosa voleva intendere?

Partiamo dal presupposto che Trump è estremamente divisivo. Insomma: o lo ami o lo odi. Ma in questo clima di dibattito polarizzato anche i democratici hanno le loro colpe. Credo che Elon Musk alludesse a quelle, nel senso che Biden ha più volte definito Trump una minaccia esistenziale per la democrazia, così come il New York Times lo ha definito insieme a Vance un “pericoloso nazista”. Insomma, quando crei questo tipo di clima, è chiaro che potenzialmente potrebbe nascere una situazione di violenza e di grande polarizzazione politica. Sicuramente dal 2016 in poi, non da oggi.

Quindi non è Musk ad istigare la violenza?

No, perché è un rimpallo di accuse su questo fronte da una parte e dall’altra. Nei giorni scorsi la stampa italiana non l’ha ripreso, ma i repubblicani sono molto arrabbiati per l’editoriale del Times, accusando di conseguenza la stampa vicino ai democratici di fomentare l’odio e la violenza. Quando entrambe le parti arrivano a queste accuse, forse abbiamo un problema. Temo che questi due mesi non saranno molto tranquilli da questo punto di vista.

Tornando in Italia, Musk ha espresso il suo sostegno a Salvini dopo la richiesta di condanna. Si tratta di affari?

No, credo che in questo caso ci sia una convinzione di Musk che vede Salvini come un oppositore a quell’immigrazione selvaggia che lui in primis, almeno a parole, dice di voler contrastare. Lo abbiamo visto nei confronti della frontiera con il Messico, in cui ha preso questa posizione di difesa dei confini. Non so se lui ne approfitta, ma aggiungo che magari qualche imprenditore non dovrebbe sfruttare la manodopera a basso costo di quel tipo di immigrazione.