Home Economy Barbero, Canfora, Zerocalcare: se l’autore “tira” il salone è un trionfo

Barbero, Canfora, Zerocalcare: se l’autore “tira” il salone è un trionfo

Barbero, Canfora, Zerocalcare: se l’autore “tira” il salone è un trionfo

Crisi del libro cartaceo? Non ancora, perlomeno non al Salone del Libro di Torino. Dove la presenza di Alessandro Barbero, Luciano Canfora e Zerocalcare ha trascinato le vendite di Laterza e Bao Publishing, le case editrici che pubblicano le opere degli autori. Figure diverse per background e stile, ma unite della presenza di un pubblico fidelizzatissimo.

Laterza spinta da Barbero e Canfora

In particolare, segna +20% anno su anno la performance della barese Laterza al salone del Lingotto. Tra i libri venduti di più, quello di Barbero, storico medievista a lungo docente all’Università del Piemonte Orientale “All’arme All’arme i priori fanno carne”, il saggio storico sulla Rivolta dei Ciompi della Firenze medievale. Barbero ha dedicato un libro a un caso importante cui è legata, peraltro, una celebre conferenza da lui tenuta al Festival della Mente che ha contribuito alla sua fama social.

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Anche La democrazia”, il saggio del filologo Canfora, di recente tornato alla ribalta delle cronache per la querelle sugli insulti a Giorgia Meloni, definita “nazista” e per un processo per diffamazione a riguardo. L’autore, ospite di diversi panel, ha confermato il suo ruolo come referente culturale della sinistra intellettuale e pacifista contribuendo, assieme a Barbero, a un importante successo di vendite. L’effetto della presenza fisica degli autori e del traino del “firmacopie” spinge anche libri di saggistica di alto profilo a una crescita significativa.

Ancora più notevole la performance di Bao Publishing, che riporta un sensazionale +190% di vendite in termini di volumi assoluti. Il motivo? La presenza del fumettista Zerocalcare, nella duplice veste di autore e di “attivista” per i diritti della Palestina nel quadro della protesta dei collettivi contro Israele.

Bao trainato da Zerocalcare

Bao al Salone ha diffuso “Quando muori resta a me”, la nuova graphic novel del fumettista romano. Vera e propria gallina dalle uova d’oro per la casa editrice milanese, che dagli ultimi bilanci disponibili, 2021 e 2022, risulta in una continuità di fatturato (oltre 5,6 milioni di euro) a cui hanno fatto riferimento importanti utili: 816mila euro nel 2021, poco meno di 500mila nel 2022. Il tutto nonostante un sostanziale raddoppio, da 1,2 a 2,3 milioni di euro, dei costi per le materie prime e i beni, legato principalmente alle dinamiche inflattive che hanno colpito il settore della carta. Ora si festeggia un nuovo successo di vendite.

Zerocalcare, artista e attivista (ha pubblicato di recente Una giornata a Budapest. Diario di un’udienza del processo a Ilaria Salis, striscia “impegnata” su “Internazionale) traina i fatturati del suo editore. Anche, se non soprattutto, quando il confronto è vis a vis. E tra autore e lettore si crea la dinamica che genera impatto. Nell’emozione dei presenti. E nei conti delle case editrici.