Eni e Cdp hanno trovato di recente l’accordo per nominare alla presidenza di Saipem Elisabetta Serafin, funzionaria di lungo corso della pubblica amministrazione che andrà dunque a guidare il consiglio d’amministrazione della società operante nei servizi della logistica petrolifera ed energetica.
Serafin, una vita nella pubblica amministrazione
A Roma Elisabetta Serafin è nota come una delle più talentuose esponenti dell’amministrazione pubblica degli organi statali. Nata nella Capitale nel 1958, Serafin si è dedicata fin da giovane al mondo degli studi giuridici e politici. Si è laureata a La Sapienza nel 1982 con una tesi sul diritto tedesco e due anni dopo ha vinto un concorso, da prima della classe, per entrare nei ranghi della Banca d’Italia.
L’anno dopo il salto: è entrata nello staff della Camera alta, il Senato, di cui ha di fatto rappresentato i colori fino a oggi. Ereditando la tradizione famigliare: il padre fu commesso proprio a Palazzo Madama.
L’ascesa ai vertici del Senato
Dal 1986 Serafin è stata al servizio di Segreteria e Assemblea di Palazzo Madama e sei anni dopo ha costruito un nuovo percorso presso la Conferenza dei Capigruppo. Stimata da tutto l’arco costituzionale, ha navigato la Seconda Repubblica acquisendo, a 45 anni, nel 2003, la direzione del servizio d’assemblea.
Nel 2011 il grande salto: l’elezione a Segretario Generale del Senato, la carica di raccordo tra il vertice istituzionale e la struttura che mette a terra i lavori della camera alta del Parlamento. “In suo favore giocò la sponsorizzazione della Lega e in particolare della vicepresidente leghista Rosi Mauro (quella del Sindacato Padano, per intenderci). Naturalmente la sua esperienza nell’amministrazione del Senato, dove era entrata 25 anni prima risultando la prima nel suo concorso, giocò in quella fase in suo favore così come l’essere donna”, la prima donna a ricoprire l’incarico, ha ricordato Il Manifesto.
“Alla cerimonia per la nomina, Serafin ha citato come suoi modelli Pietro Scoppola, Leopoldo Elia e Giuseppe Vegas, tre ex funzionari del Senato che si sono distinti in politica e nelle istituzioni e ha ricordato i suoi predecessori Gaetano Gifuni (ora alla segreteria del Quirinale) e Antonio Malaschini (nominato consigliere di Stato)”, ha ricordato Imprendium.
Serafin, tredici anni al vertice
Serafin ha attraversato tutte le presidenze del Senato da quella di Renato Schifani a oggi, passando per Pietro Grasso, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Ignazio La Russa. Repubblica ha definito questa funzionaria bipartisan, perfetta conoscitrice dei meccanismi del Senato, come figura ritenuta “mitologica”, ormai una parte della storia del Senato.
Nubile e senza figli al momento dell’elezione, Serafin ha identificato sé stessa con la continuità di una camera in cui sono andati in scena negli anni molti showdown, come la fine del governo Conte I nel 2019 e del governo Draghi nel 2022. Ora lascerà per una nuova sfida: la guida del cda di una società partecipata. Per la prima volta, dal pubblico al privato: a 66 anni, una nuova sfida per una funzionaria che dovrà ora scoprirsi manager. Muovendosi sempre a fianco, senza mai mischiarsi, con la politica, essendo Saipem una società partecipata da capitale pubblico via Eni e Cdp, siamo certi che un po’ Serafin si sentirà a casa.