“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Chissà se a Ferruccio Ferranti è venuto in mente Venditti quando il Governo Meloni lo ha posto alla presidenza del Mediocredito Centrale, banca del gruppo Invitalia, ovvero l’ex Sviluppo Italia? Società che Ferranti conosceva bene, essendone stato amministratore delegato nel 2006. Ed anche allora per la sua nomina si utilizzò una parola non proprio lusinghiera: “spartizione”. Diciassette anni fa si era in epoca berlusconiana e Ferranti era uomo di An, socio in affari del ministro Andrea Ronchi. Era la destra di Gianfranco Fini: Ferranti faceva parte anche del board di Fare Futuro. Caduto in disgrazia Fini, Ferranti ha saputo ricollocarsi avvicinandosi ad Ignazio La Russa. Legami e amicizie evidentemente ancora solidi perchè all’insediamento del governo guidato da Giorgia Meloni ha fatto seguito una nuova chiamata per l’esperto manager. E del resto le cronache raccontano di una militanza di Ferranti iniziata già ai tempi del Fronte della Gioventù.
Ferranti, un curriculum tra multinazionali Usa ed enti pubblici italiani
Nato a Roma nel 1957 e laureato in scienze politiche e sociali, ha lavorato presso multinazionali statunitensi sino al 1999. Poi il salto nel pubblico: è stato advisor del Consiglio di amministrazione di Lombardia Informatica spa e successivamente Direttore generale di Lombardia Integrata Servizi Infotelematici per il territorio spa, alla guida del progetto di ricerca e sperimentazione infotelematico Carta Regionale dei Servizi – SISS. A seguire. tre anni come ad di Consip e quindi l’esperienza in Sviluppo Italia. Quindi il ritorno in Lombardia nel 2007, per curare lo start up della Centrale Acquisti regionale su incarico di Regione Lombardia e Lombardia Informatica. Ha fatto seguito un triennio come consigliere delegato di Sviluppo Sistema Fiera, ma dal settembre 2009 ad agosto 2011 è stato anche amministratore delegato dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. Ed ancora, dal 2013 al 2018, una esperienza come direttore generale del CSI-Piemonte.
Ferranti e il suo suocero Salabè, architetto di fiducia di Sisde e Quirinale
La vita privata di Ferranti? Difficile dire che non si intrecci con la sua carriera professionale. Sua moglie è infatti Piera Salabè, figlia di quell’Adolfo Salabè che è stato influentissimo architetto di fiducia del Sisde e del Quirinale. Non solo Information and Communication Technologies tra gli interessi e le attività di Ferranti: è infatti stato anche consigliere di amministrazione presso l’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. ed è attualmente consigliere di amministrazione presso lo Iulm, Libera Università di Lingue e Comunicazione, di Milano e presso la Fondazione scuola superiore per interpreti e traduttori, sempre nel capoluogo lombardo.