C’è lo zampino di Gigi Di Maio nell’irresistibile ascesa ai vertici della diplomazia italiana di Mario Vattani, alias Katanga. Fu a quanto pare su sua proposta che nel 2021 il governo Draghi decise che il purgatorio di Katanga dovesse terminare. Concedendo a colui che dieci anni prima era salito agli ribalta delle cronache anche come “console fascio-rock” di riprendere quel percorso che oggi lo ha portato addirittura ad essere nominato ambasciatore di grado. Il più alto riconoscimento per un diplomatico.
Chi è Mario Vattani, nuovo ambasciatore di grado
Riavvogliamo il nastro. Mario Vattani nasce nel luglio del 1966 a Neuilly-sur-Seine. Figlio del potente diplomatico Umberto Vattani, ex segretario generale del Ministero degli affari esteri e consigliere diplomatico di Giulio Andreotti. Spirito irrequieto, non da subito ha voluto seguire le orme del padre.
Vattani, gioventù turbolenta: la rissa e la musica fascio-rock
Nei primi anni Ottanta si dedica alla musica alternativa e, iniziando ad utilizzare lo pseudonimo di Katanga, fonda i progetti Intolleranza e SottoFasciaSemplice. Che tradiscono tutte le sue simpatie per la destra più radicale e nostalgica. Appena 23enne si trova coinvolto in una brutta rissa all’uscita del cinema Capranica di Roma. Due giovani sono massacrati a botte e sprangate da un gruppo di naziskin. Vattani, prosciolto, risarcisce le due vittime con 180 milioni di euro. E il processo di rito civile viene ritirato.
La prima ascesa diplomatica di Mario Vattani e l’amore per il Giappone
A quel punto Katanga mette la testa a posto: gli studi in Gran Bretagna e poi l’inizio della carriera diplomatica. Nel 1995 è a Washington, poi al Cairo. Consigliere diplomatico di Gianni Alemanno al Ministero delle politiche agricole e forestali, nel 2003 vince la borsa di studio per il programma ETP dell’Unione Europea in Giappone e in seguito dal 2004 al 2008 è funzionario dell’ambasciata italiana a Tokyo. Con il Sol Levante è colpo di fulmine. Metaforicamente e non: sposa una donna giapponese e si appassiona alla cultura nipponica.
Il concerto a CasaPound: e la carriera di Katanga deraglia
Ma nel 2011, quando è console ad Osaka, l’antica passione per la musica torna a bussare alla sua porta. E fa deragliare la sua carriera. Katanga sale sul palco di una kermesse di CasaPound a Roma e si esibisce circondato da saluti romani e simboli del fascismo. Alcuni video del concerto finiscono su YouTube. E scoppia la bufera. Vattani viene richiamato in Italia, viene sospeso per quattro mesi. E sulla stampa diventa il “console fascio-rock”.
La nuova vita del “console fascio-rock” e il ritorno alla diplomazia
Seguono anni in cui – a parte una sfortunata candidatura con la Destra di Francesco Storace – Katanga si reinventa produttore di olio nella sua tenuta toscana. E scrittore di romanzi ambientati in Giappone. Ma già nel 2014 torna in servizio alla Farnesina. Un ruolo più defilato, nel coordinamento del settore Asia-Pacifico. Quindi la svolta del 2021. E la nomina ad ambasciatore d’Italia a Singapore. Più forte delle proteste di Anpi e delle petizioni su Change.org. Segue l’incarico di commissario Expo a Osaka, un anno fa. Potrebbe bastare così: un cerchio che si chiude. E invece, ora arriva il botto: la nomina, a 57 anni, ad ambasciatore di grado. Pur non avendo una sede. Ma Vattani l’ha spuntata, superando addirittura il nostro rappresentante presso l’Ue, quello alla Nato e quello a Mosca, come riferisce Repubblica.
Le reazioni alla nomina di Vattani ad ambasciatore di grado
Le reazioni? Sono di questo tenore: Lia Quartapelle, deputata del Pd e vicepresidente della commissione Esteri della Camera: “Meloni e Tajani promuovono al grado di ambasciatore Mario Vattani, noto alle cronache come diplomatico nazi-rock e figlio di. Un bel modo di tutelare l’immagine dell’Italia all’estero, facendoci rappresentare da chi ama l’estrema destra ed è protetto da un padre potente”.
Duro anche Marco Grimaldi di Avs in aula: “Siamo passati dall’amichettismo al cameratismo. L’Italia non meritava tutto ciò. La Farnesina non si merita di essere trascinata nel fango. A 24 ore dal giorno della Memoria è uno schifo”.
Come non bastasse, rileva il Pd con una richiesta di informativa urgnte al ministro, la nomina di Vattani avviene nell’ambito dello “scandalo della promozione di 11 diplomatici, tutti maschi”