Scuola, il decreto criminalità sta per arrivare e secondo le prime indiscrezioni il governo userà la linea dura sia per i ragazzi sia per i genitori. Si punta anche a contrastare la dispersione scolastica che in alcuni territori è ancora molto alta.
Scuola, decreto criminalità
Nel nuovo decreto criminalità voluto dal Governo Meloni dovrebbero essere introdotto pene molto rigide per i minori e per i genitori che non rispettano a pieno il percorso educativo dei ragazzi appunto. “Conto che in Consiglio dei ministri ci sia un provvedimento a proposito di baby gang e delinquenza minorile, che aumenta i controlli e le sanzioni” ha detto infatti in un’intervista a Rtl 102,5 il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini.
Ad esempio per il minore sopra i 14 anni scatterebbe l’ammonimento orale e il questore lo convoca “unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale”. Nei confronti di chi “era tenuto alla sorveglianza del minore o all’assolvimento degli obblighi educativi è applicata la sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a 1.000 euro, salvo che non provi di non aver potuto impedire il fatto“. Nel caso in cui “il soggetto al quale è notificato l’avviso orale risulti condannato, anche con sentenza non definitiva, per uno o più delitti contro la persona, il patrimonio o inerenti alle armi o alle sostanze stupefacenti”, il questore potrà proporre al tribunale l’applicazione del “divieto di utilizzare, in tutto o in parte, piattaforme o servizi informatici e telematici specificamente indicati nonchè il divieto di possedere telefoni cellulari, altri dispositivi per le comunicazioni dati e voce o qualsiasi altro apparato di comunicazione radio trasmittente”.
Carcere per chi non manda i figli a scuola
Linea dura anche per contrastare la dispersione scolastica, un tema purtroppo attuale e già sollevato in questi giorni. Il genitore che non manda il figlio a scuola “è punito con la reclusione fino a due anni” al posto dell’attuale multa di 30 euro. A ciò si aggiunga che la bozza di dl prevede un’ulteriore sanzione: “Non ha diritto all’Assegno di inclusione il nucleo familiare per i cui componenti minorenni non sia documentata la regolare frequenza della scuola dell’obbligo”.
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