Le temperature si stanno abbassando e l’Italia entra nel vivo dell’autunno. Per tutti coloro che a vario titolo frequentano la scuola, si ripropone il tormentone: le caldaie degli edifici – spesso malmesse e vetuste – riusciranno a fare il loro dovere o ci saranno guasti, disservizi, malfunzionamenti con le solite sgradevoli conseguenze di lezioni al gelo se non addirittura sospese? Sembrano mancare statistiche approfondite e su scala nazionale su uno dei temi che toccano maggiormente la vita scolastica nei mesi più freddi dell’anno. Ma sono le cronache locali a raccontare con dovizia di particolare dei disagi che a macchia di leopardo interessano gli istituti scolastici di tutto il Paese, dalle grandi città ai piccoli centri.
Caldaie a scuola, l’Unione degli studenti: “Sosteniamo gli scioperi per il freddo”
L’Unione degli studenti si prepara come ogni anno ad accendere i propri riflettori. Così Tommaso Martelli, esponente del sindacato studentesco: “Tra i punti che rivendichiamo c’è il diritto ad un’ edilizia sicura, con controlli e mappature delle condizioni strutturali e una maggiore tutela degli ambienti studenteschi. Il tema Caldaie nelle scuole è sempre caldo. Ogni anno, tra dicembre e febbraio, Unione degli studenti sostiene gli scioperi per il freddo, con misurazioni della temperatura all’interno delle scuole, per vedere se supera la soglia minima per legge. Se il valore viene superato gli studenti sono autorizzati ad uscire dalle scuole. Questo avviene spesso e testimonia come sia un tema sentito ma di cui si discute poco”.
A Milano i primi possibili segnali di fumo si sono avvistati addirittura già il 14 settembre. I vigili del fuoco sono dovuti intervenire alla scuola primaria di via Anemoni dopo la segnalazione dello scoppio di una caldaia. Non c’erano stati feriti ma circa 240 bambini, oltre a 25 persone tra docenti e personale scolastico, sono stati fatti evacuare. Il problema si è manifestato durante la manutenzione ordinaria fatta dall’azienda che ha l’appalto calore. Nessun danno alla struttura e nessuno strascico. A infondere ottimismo, perlomeno per quanto riguarda il capoluogo lombardo, è tuttavia la Cgil Milano.
Cgil: “A Milano le scuole non sono al freddo, ma vecchie e sguarnite. Serve più personale”
“Dal punto di vista amministrativo, l’erogazione del riscaldamento non è di competenza dei Dirigenti scolastici, fa a capo alla Città metropolitana di Milano”. Antonio Veneziano, responsabile personale Ata Cgil Milano, mette in chiaro da subito a chi spetta l’accensione dei caloriferi nelle scuole. “Il meccanismo è lo stesso dei condomini, per le scuole esiste un’autorizzazione fissata in anticipo tramite circolari”. Il Comune di Milano quest’anno, per fa fronte della crisi climatica e del prezzo del gas, ha disposto un’ordinanza che riduce il periodo di accensione dei riscaldamenti di 15 giorni: dal 22 ottobre fino all’8 aprile 2024 (QUI IL TESTO). “Caloriferi accesi una settimana dopo e spenti una prima del consueto, ma non riscontriamo emergenze” prosegue Veneziano. “Negli ultimi anni, nonostante guerra in Ucraina e caro-energia, dai nostri iscritti non abbiamo ricevuto particolari lamentele dal punto di vista degli impianti. Casomai solo per la non accensione dei riscaldamenti, ma quella è una decisione che spetta all’Amministrazione comunale”. La Cgil non riscontra dunque particolari problematiche agli impianti di riscaldamento.
“Il vero problema delle scuole – riprende il responsabile Ata della Cgil Milano – è che sono prive di organico. Vale per i docenti, ma anche per il Personale Ata e gli amministrativi. Al momento il 50% del personale scolastico a Milano è precario: è urgente stabilizzare oltre 500 Ata e altrettanti tecnici e amministrativi”. La questione è particolarmente “calda”, in quanto spiega Veneziano: “Il personale garantisce la sorveglianza negli edifici. Le strutture scolastiche sono vecchie e su più piani. Al momento non siamo in grado di garantire un addetto a ogni piano, pensi che ce ne vorrebbero tre”. Senza personale le scuole sono dunque meno sicure e più sporche, denuncia la Cgil. “Abbiamo attenzionato numerosi edifici a Milano e provincia che non sono sicuri. Per perdite d’acqua, ma anche a livello strutturale. Il governo non sta intervenendo con la Manovra o il Pnrr. Ci mancava solo il cambiamento climatico…“