Scuola, sospensione e voto in condotta cambiano con l’inizio del nuovo anno scolastico. L’annuncio è arrivato direttamente dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Novità anche per i docenti fuori sede.
Scuola, sospensione e voto in condotta cambiano
Con l’inizio del nuovo anno scolastico cambiano le disposizioni riguardo la sospensione degli studenti e di conseguenza il voto in condotta. L’annuncio è arrivato dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “Sto per presentare un disegno di legge, saremo operativi appena il parlamento lo approverà -ha dichiarato Valditara al Corriere della Sera- Oltre i due giorni lo studente sospeso dovrà partecipare ad attività di ‘cittadinanza solidale’. Saranno gli uffici scolastici regionali a fare convenzioni con i soggetti preposti, dalla Caritas alle case di riposo, dove gli studenti potranno prestare la loro opera di volontariato. Le scuole poi sceglieranno dove far svolgere queste attività. L’obiettivo è far capire al giovane il valore di far parte di una comunità, il rispetto verso gli altri e la solidarietà che questa appartenenza comporta, così l’errore diventa occasione di maturazione e crescita”.
“Quanto al voto di condotta – ha detto ancora il ministro – farà media anche nelle scuole secondarie di primo grado e conterà per i crediti della maturità. Chi avrà sei in condotta sarà rimandato in condotta e dovrà preparare un elaborato sui temi della cittadinanza solidale”.
Novità anche per i professori fuori sede
Riguardo le difficoltà dei docenti fuori sede, il ministro Valditara ha annunciato delle possibili nuovi misure: “Voglio pianificare delle misure di incentivo e ne parlerò anche con i sindacati. Intanto sto dialogando con le Regioni, in particolare con la Lombardia, per cercare appartamenti negli immobili dell’edilizia residenziale pubblica”.
Infine sulla riforma degli Istituti tecnici e professionali che era stata annunciata con il Pnrr, conclude: “Tra un paio di settimane presenterò il testo in consiglio dei ministri, dopo un incontro con le Regioni e le parti sociali. Partiremo con una sperimentazione che potrà coinvolgere fino al 30% degli istituti e consiste in un percorso di quattro anni al quale si legano i due anni di Its, istituti tecnici superiori”.
LEGGI ANCHE: Scuola, gli Istituti italiani non rispettano le norme di sicurezza: l’allarme dell’Istat