Nel bel mezzo della settimana del Toto-Ministri, un classico del post elezioni, c’è una tematica che viaggia magari più nascosta dai riflettori ma non per questo meno importante: lo sport. Inutile dire che il cambio di potere a Palazzo Chigi con l’avanzata di Fratelli d’Italia modifica e di parecchio i poteri e la forza delle varie correnti. E la situazione è davvero molto delicata.
Malagò, padrone dello sport italiano, più vicino al Pd che al centrodestra
Cominciamo con il dire che Giovanni Malagò, vero “Padrone” dello sport italiano da decenni è molto più vicino al Pd che al centrodestra ma sa benissimo come ci si deve muovere a Roma. Lo dimostra quanto accaduto giovedì scorso. Erano i giorni in cui Giorgia Meloni era chiusa nel silenzio assoluto: nessuna parola con la stampa, nessun incontro se non con gli alleati. Tutti lontani, insomma. Ma ecco che spunta la notizia con relative foto (condite dalle immancabili strette di mano, sorrisi e bandiere) della visita del presidente del Cio, Thomas Bach, accompagnato appunto da Malagò. Ovviamente si è parlato delle Olimpiadi ormai vicine di Milano-Cortina 2026 ed altrettanto ovviamente la Meloni ha ribadito la totale volontà anche del suo futuro governo di lavorare al meglio per la kermesse a 5 cerchi. Ma è altrettanto significativa quella stretta di mano globale, soprattutto Meloni-malagò. Della serie: non facciamoci la guerra ma andiamo avanti insieme, anche se su certe cose la pensiamo in maniera diversa. Il Presidente del Coni si auspica la nascita di un vero e proprio Ministero dello Sport (e ne ha tutte le ragioni) «ancor più autorevole se fosse dotato di portafoglio».
La Meloni vuole affidare l’incarico a un tecnico vicino a lei
Dall’altra parte la leader di Fratelli d’Italia è convita di affidare questo incarico (o la poltrona di sottosegretario allo sport se non dovesse nascere un dicastero specifico) ad un tecnico però vicino a lei. E qui si comincia con i nomi. Il primo è la bocciatura di Valentina Vezzali, pluricampionessa olimpica di scherma ed ex sottosegretario con il governo Draghi, primo perché politica e secondo perché è stata sconfitta alle urne. Per lei sarebbe pronto un incarico proprio nella Federazione del suo amato sport.
Salgono le quotazioni di Andrea Abodi
Per una che scende c’è una figura in salita verticale, stiamo parlando di Andrea Abodi. Considerato da sempre uomo di centrodestra Abodi a breve riceverà (forse ancora da Draghi) l’incarico di Ad di Milano-Cortina 2026 e, soprattutto, non lascerà la Presidenza del Credito sportivo, dato che non esiste incompatibilità tra i due incarichi. Un doppio successo per Abodi in passato già Presidente della Lega di Serie B e consigliere federale della Figc, che mette nell’ombra due figure che ambivano alle stesse due cariche. Il primo è Michele Uva, dirigente sportivo molto vicino al Pd, soprattutto ad Enrico Letta che due mesi fa era ad un passo dal vertice di Milano-Cortina e che ora è in caduta libera. L’altro è «l’eterno secondo», Carlo Mornati, da sempre vice di Malagò al coni e capo delegazione alle ultime Olimpiadi. Figura che ambisce e diciamo la verità meriterebbe un ruolo di primo piano. Ma dovrà ancora aspettare.
Su tutto però resta da capire a chi Giorgia Meloni affiderà lo sport
Su tutto però resta da capire a chi Giorgia Meloni affiderà lo sport. Le ultime voci di corridoio ci dicono che non ci sono speranze per Nadia Bianchedi, anche lei ex schermitrice ma, al contrario della Vezzali, fedelissima di Malagò. Poche speranze anche per altri tecnici, come Marco Perissa, ex Presidente di Opes Italia, ente sportivo legato a doppio filo a Fratelli d’Italia. La carta a sorpresa potrebbe essere quella di Elisabetta Cancellotta, politica si, essendo stata eletta in Molise proprio con Fdi e membro del consiglio nazionale del Coni, e che quindi non spiacerebbe nemmeno a Malagò. Ma, si sa, nei giochi della politica, spesso alla fine vince chi resta sempre nascosto, fino all’ultimo…