Aguero, il ritiro dal calcio giocato arriva ufficialmente. Lascia i campi da gioco uno degli attaccanti più forti e prolifici negli ultimi 10 anni. L’ex attaccante del Manchester City e Barcellona in lacrime.
Aguero, il ritiro dal calcio giocato è ufficiale
Il kun Sergio Aguero, a 33 anni, ha detto addio al calcio giocato: “Questa conferenza è per comunicarvi che ho deciso di smettere di giocare a calcio. È un momento molto difficile, però sono felice della decisione che ho preso per il bene della mia salute”.
Una decisione sofferta ovviamente per ciò che ancora poteva e desiderava dare in campo: “Ho preso la decisione 10 giorni fa. Ho fatto di tutto per vedere se c’era qualche speranza, ma purtroppo non erano molte”.
Nella testa di Aguero è stato difficile mettere il campo da parte ma è stato obbligato: “Quando mi hanno dato il responso definitivo ci ho messo due giorni ad accettarlo, dentro di me avevo ancora qualche speranza di poter continuare ma a freddo mi son detto che ok, basta così. Ora sto bene ma è stato difficile anche se sono felice del fatto che questa cosa sia successa ora che ho 33 anni e non prima, e soprattutto di poter essere qui a raccontarlo e a rispondere alle vostre domande. Poteva andare peggio”.
Nella conferenza stampa non sono mancati i ringraziamenti: “Le cose succedono per una ragione. Grazie al club che mi ha accolto benissimo, a chi è oggi qui che mi è sempre stato vicino. Alla mia famiglia, alla mia Nazionale. Credo di aver preso la decisione giusta, ho cercato di fare il possibile per aiutare i miei compagni a vincere. Grazie ancora a chi mi ha aiutato a crescere negli anni”.
Alla fine sono arrivate anche le domande dei giornalisti che hanno ricordato il campione che è stato e smorzato i toni. Aguero sul suo ultimo gol: “Non è male aver segnato l’ultimo gol della carriera al Madrid no?”. E poi: “Non so che ricordo lascio, non posso mica dire alla gente di dire che sono stato un crack, se lo pensano, lo devono dire loro, mica io”.
In lacrime l’ex attaccante
La conferenza stampa di Aguero è iniziata tra le lacrime. Ad ascoltarlo c’erano tutte le persone importanti della sua vita personale e calcistica: la famiglia, c’erano Xavi con tutta la rosa del Barça, Pep Guardiola e Txiki Beguiristain in rappresentanza del City. Antonio Lopez dell’Atletico Madrid, il Console argentino.
Era circolata la notizia di un suo possibile addio a causa di un’aritmia cardiaca a quanto pare più grave del solito. Ha provato a giocare contro un altro tipo di avversario, anche se fuori dal campo, ma ha dovuto arrendersi seppure a testa alta come lui stesso sottolinea. “Lascio a testa alta. Non so ancora cosa succederà nel futuro, ma so di avere al fianco gente che mi vuole bene. Grazie anche ai giornalisti, ai tifosi di tutti i club in cui ho giocato. Porterò dentro ricordi molto belli, anche dell’ultimo periodo”.
In conferenza sono arrivate anche le parole del suo ultimo presidente del Barcellona, Laporta: “Sono contento di essere accanto a te, Sergio. È come se rappresentassi tutte le squadre per cui hai giocato. Sei arrivato qui con grande voglia e pensiamo che tu abbia preso la decisione più corretta. Hai tutto il nostro appoggio, siamo qui per te. Sei stato un giocatore di fama internazionale, un goleador nato ed apprezzato in tutto il mondo. Ciò che hai seminato nel calcio, anche per la simpatia e la professionalità, ha significato tanto e sicuramente lo raccoglierai in futuro. Te lo meriti”.
Aguero lascia il calcio giocato con un bollettino di reti non da poco: 385 gol in carriera con le maglie di club (Independiente, Atletico Madrid, Manchester City e Barcellona) e di altri 42 indossando la divisa della Nazionale Argentina.
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