“Carlo, per me non sei fatto per il tipo di calcio che vogliono a Napoli, il calcio a Napoli è un’altra cosa“. Diciamo così, a vedere ieri sera Carlo Ancelotti ed il Real Madrid del post-Cr7 eliminare in Champions League il Chelsea (detentori del trofeo) e dopo aver fatto lo stesso con il Paris Saint Germain del trio Mbappè-Messi-Neymar non può non tornare alla mente l’esonero, clamoroso, che l’allenatore italiano più vincente di sempre in Europa subì quando era a Napoli.
Ancelotti e De Laurentis
E la frase che sopra leggete era una di quelle che vengono attribuite al dialogo avvenuto tra Aurelio De Laurentiis ed il Carletto al momento della comunicazione della fine del rapporto di lavoro. Inutile dire che si tratta forse della pagina più nera della carriera per Ancelotti che però ha avuto l’abilità e lo stile di cancellare in fretta. E, sia chiaro, non stiamo a criticare De Laurentiis. Nessuno come lui può infatti sapere cosa sia il calcio a Napoli, che a quanto pare è sicuramente una cosa diversa da quanto sia a Madrid.
Un Real che gioca alla grande
Lo sa bene il signor Florentino Perez che con Ancelotti alla guida si è portato a casa la “Decima” Champions e che soprattutto ha scelto l’ex centrocampista del Milan per guidare il real Madrid del dopo Cristiano Ronaldo e, per un anno, senza i soliti, abituali, investimenti plurimilionari sul calciomercato (eccetto Alaba arrivato a parametro zero). Un Real guidato da Benzema (una carriera da secondo a CR7, ed oggi riportato ai vertici del calcio europeo), un Real gestito dal trio di centrocampo dei vecchietti terribili: Modric-Kroos-Casemiro, un Real farcito di giovani (Valverde, Vinicius Jr, Rodrigo), un Real che gioca alla grande e che sa riprendersi dai momenti bui come ieri sera quando si è trovato ad un passo dall’eliminazione, con il Chelsea avanti 0-3 ed in totale controllo del match.
Tutto questo a pochi giorni dall’ennesimo suicidio interno, forse decisivo nella corsa a tre per lo scudetto del misero calcio italiano, del Napoli con la Fiorentina. Ma il calcio a Napoli è un’altra cosa…
Ibra poteva andare al Napoli
In più quell’esonero portò con se una seconda conseguenza, rivelata nei dettagli, dal diretto interessato. Ancelotti infatti aveva convinto Zlatan Ibrahimovic a raggiungerlo a Napoli. “Era tutto fatto – ha raccontato Ibra – avevo già deciso tutto parlando con Mino (Raiola) e Carlo (Ancelotti). Poi, il giorno prima della firma, Ancelotti è stato esonerato. Ho riparlato con lui e con Mino ed ho rifiutato perché la situazione non mi convinceva più”.
Modric, un altro “bollito”
Ps. A proposito di “bolliti”… Ieri a far girare la sfida Real-Chelsea verso i padroni di casa una giocata di Luka Modric che entra di diritto tra le cose più belle degli ultimi anni. Un lancio di trenta metri di esterno destro solo da spingere in porta per il lanciato Rodrigo che ha realizzato il gol dell’1-3. Ecco, nel 2018 Modric era vicino all’Inter ma alcuni esperti dissero che l’allora 32enne era appunto «bollito».