Perchè leggere questo articolo? La pugile italiana Angela Carini si confronta con l’atleta intersex Imane Khelif. Sfida che si preannuncia durissima. Ma l’azzurra è giunta a Parigi determinata a onorare la memoria del padre. La sua toccante storia
La pugile italiana Angela Carini è attesa giovedì 1 agosto a Parigi allo scontro forse più importante della sua carriera. L’atleta napoletana si confronterà con l’algerina Imane Khelif. Un incontro che è già sotto i riflettori e sta scatenando un forte dibattito. Il motivo? Khelif è una atleta intersex che ha superato per le Olimpiadi 2024 i test di idoneità. Dopo che solo un anno fa era invece stata esclusa dalla finale dei Mondiali di pugilato per aver fallito la verifica ormonale. Un caso analogo a quello della taiwanese Lin Yu-Tin. I timori di molti sono che si possa trattare di un match in cui l’algerina parte avvantaggiata.
Angela Carini ed il suo allenatore non commentano. Almeno per ora. E restano concentrati sull’appuntamento con il ring. L’ultimo chilometro, come Angela Carini ama ripetere. La sua storia è molto particolare e toccante.
Angela Carini e la scomparsa del padre nei giorni di Tokyo 2021
Angela Carini ha infatti già partecipato alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021. La sua eliminazione coincise con la scomparsa dell’adorato padre Giuseppe. Agente di polizia che rimase ferito in servizio quando lei aveva appena due anni. Costretto alla sedia a rotelle, incitò la figlia a fare sport. Tiro al piattello e poi la boxe, come il fratello maggiore. Una carriera che ha portato Angela Carini sempre più in alto. Sino ai Giochi olimpici. La sconfitta e la scomparsa del padre, vinto da una malattia, sono un doppio gancio da ko. Ma Angela Carini si rialza. E quando ottiene nel pre-olimpico di Busto Arsizio il biglietto per Parigi 2024, mostra alle telecamere un video commovente. Con il testamento spirituale del padre Giuseppe.
“Lui è mio padre, mi ha insegnato che nell’ultimo chilometro si deve andare ancora più forte”
“Vi voglio fare vedere una cosa. Non so se si sente. Lui è mio padre. Mi parlava sempre dell’ultimo chilometro. Io l’ho fatto l’ultimo chilometro. Un giorno mi sentivo stanca, prima di Tokyo, parlai con lui. Gli dissi papà sono stanca, gli allenamenti sono intensi, però io non mollo. Lui mi disse: ‘Angelina, un campione che combatte è come un ciclista che quando vede l’ultimo chilometro pedala ancora con più forza e velocità, quando lo vedi l’ultimo chilometro vai sempre più forte. Così ho fatto. Sono andata avanti fino alla fine e ho combattuto con il sangue agli occhi”. Lo stesso spirito che Angela Carini dovrà mettere sul ring contro Imane Khelif.