Antonio Conte ha rotto gli indugi e ha scelto di accettare l’offerta del Tottenham che l’aveva corteggiato a lungo fin dalla scorsa estate. A luglio l’ex ct della nazionale scelse di declinare le chiamate provenienti dalla capitale inglese. E allora cosa è accaduto in questi mesi? Semplice, la nostalgia del campo e della panchina hanno preso il sopravvento spingendo Conte a una mossa azzardata. E così, dopo i ripetuti no di questi kiss, il tecnico salentino ha aperto all’assalto degli Spurs, che hanno saputo far breccia nel cuore dell’allenatore leccese grazie al lavoro di Fabio Paratici. I due si conoscono bene dal 2011 e dieci anni dopo proveranno a fare alla storia. Di nuovo e ancora insieme. Dalla Juventus reduce da due settimi posti consecutivi e portata a vincere 3 scudetti di fila (fu Conte ad aprire il ciclo stellare bianconero) al Tottenham reduce anch’esso da un settimo posto e in caduta libera. Antonio ama le sfide e proverà a vincere l’ennesima battaglia della sua carriera. La più difficile per chi vuole mantenere l’etichetta di Serial Winner. Definizione conquistata senza essere mai stato alla guida della squadra più forte e da battere del torneo, bensì da underdog. E allora dopo essere stato vicino al Manchester United (i veti incrociati di Sir Alex Ferguson e Cristiano Ronaldo gli sono stati fatali…).
Antonio Conte e la ripartenza da Londra
Conte ripartirà da Londra. Un’altra volta. Dopo la Nazionale nel 2016 scelse il Chelsea reduce da un decimo posto: adesso il Tottenham. Contratto fino al 2023 con opzione per la stagione successiva da 15 milioni annui. Antonio è sbarcato nella City con un volo privato e domani dirigerà il primo allenamento. Sul mercato la promessa di Daniel Levy di 3-4 acquisti di spessore, già a partire da gennaio. Occhi puntati su Frank Kessiè e Marcelo Brozovic, in scadenza con le milanesi. Per il primo si tratta di un ritorno di fiamma. Ad agosto, infatti, Paratici aveva incontrato già l’agente del centrocampista Atangana mettendo sul piatto un quinquennale da 8 milioni netti a stagione. Tra l’altro lo stesso Conte voleva Kessie già all’Inter due anni fa. Tra i nomi apprezzati da Conte e di cui ha parlato ieri col Tottenham c’è pure il croato, in scadenza a giugno con l’Inter. I nerazzurri hanno fretta e contano di chiudere il rinnovo fino al 2025 entro Natale proprio per evitare sirene estere e l’assalto dell’ex condottiero interista, diventato ora minaccia sul mercato.
Conte al Tottenham: scommessa vincente o un salto nel buio?
Per la difesa a Conte piacerebbe uno tra Skriniar e De Vrij, entrambi in scadenza nel 2023 e possibili obiettivi estivi. Davanti possibile duello con la Juve per Dusan Vlahovic della Fiorentina. Le grandi manovre sono già iniziate. Prima però c’è da ristrutturare gli Spurs, provando a vincere la Conference League e soprattutto cercando di entrare tra le prime quattro della Premier League. Così da garantirsi l’accesso alla prossima Champions League. Missione tutt’altro che semplice vista la concorrenza di Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United ecc. Conte ha accettato di getto la London Calling di Paratici ed è chiamato agli straordinari. Ancora una volta. Sempre meglio che andare in TV a Sky guardando dagli studi televisivi o peggio ancora dal divano di casa le partite. Le prigioni dorate non fanno per lui: ecco spiegato il sì al Tottenham. Quattro mesi a casa gli sono sembrati un’eternità, tanto da farli rinnegare il mantra di non accettare squadre in corsa. Un salto nel buio che Conte spera di tramutare in una scelta vincente.