Una nuova pista, un nuovo asfalto, magari nuovi paddock e palazzine varie. L’Autodromo di Monza si prepara a cambiare look. Dappertutto. Per migliorare, anzi, rendere più moderne le varie strutture interne (vecchiotte) e per trasformare un circuito che sarà anche la storia della Formula 1 ma che, lo dicono i piloti stessi, è piuttosto semplice e noiosetto con i suoi lunghi rettilinei. Si dirà addio al “curvone” dopo la prima variante e persino alla “parabolica” finale, racconta internet con tanto di foto del progetto. Insomma, una pista più tecnica che però ha già fatto scattare il No dei nostalgici.
Peccato che tutto quello che avete letto (e che diversi siti portano come “annunciato”) sia del tutto falso, o quantomeno, un desiderio, un’idea. Perché per trasformare tutto questo in realtà serve una cosa cento milioni di euro. Che nessuno ha e/o vuole mettere a disposizione. La realtà è molto più semplice, e triste. Per conservare il Gp l’Autodromo ha come unico obbligo il rifacimento dell’asfalto per la gara del 2022. La società di gestione vorrebbe approfittarne per sistemare due dei 4 sottopassaggi che dividono la pista e portano gli spettatori da una parte all’altra.
Lavori secondo cui basterebbero (dicono dall’Autodromo) una trentina di milioni, non cento. Una richiesta economica che ha fatto storcere più di una bocca dato che l’ultimo rinnovo dell’asfalto costò solo un milione. E 29 milioni per due sottopassaggi sembrano una cifra piuttosto fuori-mercato.
Qualcuno in Brianza avrebbe persino pensato di inserire i lavoro nel Recovery Plan, ma alla fantasia c’è un limite. Si spera quindi che qualcuno paghi. Si, ma chi?