Azionariato popolare Inter: come funziona e cos’è il progetto della società Interspac con alla guida il presidente Carlo Cottarelli. Sull’esempio di alcune squadre estere si muovono alcuni personaggi di spicco tifosi nerazzurri.
Azionariato popolare: cos’è
L’azionariato popolare fa si che una parte della proprietà del club passa ai tifosi, che entrano in società appunto tramite azionisti, acquistando direttamente una quota della squadra. La proprietà della società diventa così diffusa, attraverso questa spartizione di quote in capo a piccoli investitori detti “non istituzionali”.
Ci sono alcuni grandi club internazionali che hanno già compiuto questo passo: si tratta di Barcellona, Bayern Monaco e Borussia Dortmund. I catalani hanno in tutto 233mila soci sparsi nel mondo, ognuno può dare il suo contributo versando una quota e prendendo parte attiva alla gestione societaria del club (che, non a caso, è Mas que un club, come si legge al Camp Nou). I tifosi-azionisti hanno la possibilità di eleggere direttamente il presidente del club, che viene votato a suffragio universale: sarà lui poi a decidere gli altri membri dell’organo direttivo, che poi a loro volta porteranno avanti le scelte di mercato e via dicendo. Ma il peso dei tifosi è comunque parecchio, e la loro partecipazione, anche a livello simbolico, è fondamentale. Per quanto riguarda le due squadre tedesche, in Germania c’è anche una legge sul tema: nessun club può avere un socio unico che ha più del 50+1% del club, per questo il Bayern è per il 73% dei suoi tifosi.
Così è iniziato anche il progetto dell’Inter. L’azionariato popolare dei nerazzurri è nato dall’iniziativa di un gruppo di noti tifosi dell’Inter che vorrebbe provare a introdurre l’azionariato popolare nel calcio professionistico italiano. Dal 25 giugno 2021 è online il sito ufficiale dove si legge che si vorrebbe riprodurre “quel modello di azionariato che, nei suoi aspetti generali, vede nel Bayern Monaco un esempio molto convincente”. Lo scopo principale alla base di questa idea è quello di fornire sostegno economico al club nerazzurro visto che la proprietà attuale ha dovuto ridimensionare le sue ambizioni a causa di un periodo di difficoltà finanziarie
Azionariato popolare Inter: come funziona
Come funziona? Dopo aver acquistato una quota si ottengono anche tutti i seguenti diritti che ne derivano: in quanto soci si può ad esempio esprimere il proprio parere votando quando ci sono delle assemblee.
L’idea di Cottarelli e soci, pertanto, è quella di coinvolgere sempre più tifosi interisti, nella speranza che la collaborazione – economica e non – di chi più di ogni altro dovrebbe avere a cuore le sorti del club, possa garantire all’Inter un futuro roseo e pregno di successi.
Infatti, come rimarcato dallo stesso economista, l’Inter gode di milioni di fan in tutto il mondo. Se il progetto è ancora in piedi, pertanto, ciò lo si deve alla fiducia nel fatto che molti di questi prenderanno parte all’iniziativa. Infatti: “Non si parla di qualche decina di milioni, ma di cifre rilevanti. Non si fa un’operazione simile per entrare con 30 milioni e basta. L’Inter ha circa 4 milioni di tifosi, dipende da quanto ci mettono.”
Azionariato popolare Inter: come partecipare
Qualora il presidente Zhang dovesse accettare la proposta, infatti, la società dell’Inter verrebbe suddivisa tra tanti tifosi interisti quanti quelli disposti ad investire nella propria squadra del cuore. La quota minima, da questo punto di vista, sarà di 500 euro.
A fine settembre, Cottarelli ha ufficialmente presentato Interspac, il progetto di azionariato popolare che ha promosso in un evento a Milano. L’iniziativa è servita per parlare del tema a 360°, non soltanto per quanto riguarda i colori nerazzurri. “È un modello che può funzionare a livello italiano. Stiamo parlando della partecipazione di un numero elevato di tifosi nelle quote del capitale della squadra che amano”, le parole di Carlo Cottarelli, presidente di Interspac.
Dal 25 giugno al 19 agosto 2021 è stato possibile rispondere al questionario sul sito. “Siamo stati informati dalla società IQUII che circa centomila persone – quasi tutti interisti – hanno risposto al questionario sull’azionariato popolare – ha annunciato Cottarelli -. Siamo molto contenti di questo risultato. Il prossimo passo sarà prendere contatti con la proprietà dell’Inter e vedere se si può lavorare a un progetto insieme. I numeri raccolti finora ci danno credibilità, poi naturalmente servirà del tempo per lavorarci. Questa idea è nata due anni e mezzo fa, ma allora la proprietà Suning non era interessata. Al contrario, questa volta non ci sono stati segnali negativi, anzi. Abbiamo registrato un certo interesse”.
Azionariato popolare Inter: i nomi di spicco
Per sviluppare la proposta, Cottarelli e soci hanno preso come punto di riferimento il Bayern Monaco; una realtà nella quale i tifosi hanno il 75 per cento del club, mentre il resto è nelle mani di Audi, Adidas e Allianz.
Ci sono molti nomi di spicco tra cui Luciano Ligabue e Max Pezzali, il conduttore Alessandro Cattelan e il noto giornalista Enrico Mentana e l’ex calciatore e commentatore di Sky Beppe Bergomi.
Gli altri nomi: Enrico Bertolino, Andrea Bocelli, Stefano Boeri, Paolo Bonolis,, Claudio Cecchetto, Fabio De Luigi, Fabio Volo, Valerio De Molli, Gianfelice Facchetti, Fabio Fognini e Massimo Galli fino a Peter Gomez, Giancarlo Leone, Tommaso Labate, Gad Lerner, Maurizio Mannoni. Pietro Modiano, Michele Mozzati, Mario Nava, Roberto Nicastro, Enrico Pazzali, Mariangela Pira, Antonio Polito, Giacomo Poretti, Gianni Riotta, Enrico Ruggeri, Gabriele Salvatores, Sergio Scalpelli, Pietro Senaldi, Michele Serra, Beppe Severgnini, Giovanni Storti, Marco Tarquinio, Flavio Valeri, Roberto Vecchioni, Antonio Versace e Gino Vignali.
LEGGI ANCHE: Azionariato popolare Inter, Cottarelli: “L’obiettivo è rafforzare il club”