Benzema, condanna: il calciatore della Nazionale francese e del Real Madrid dovrà pagare con il carcere e una multa per aver ricattato il calciatore Valbuena.
Benzema, condanna
Karim Benzema è stato condannato mercoledì 24 novembre dal tribunale di Versailles a un anno di carcere con sospensione della pena e a una multa di 75 mila euro. Il 33enne attaccante della Nazionale francese e del Real Madrid è stato dichiarato colpevole per aver partecipato nel 2015, insieme ad altre quattro persone, al tentativo di ricatto nei confronti del compagno di Nazionale Mathieu Valbuena con la minaccia di rendere pubblico il video di una relazione sessuale tra lo stesso Valbuena e la sua compagna.
Un vero e proprio intrigo anche mediatico che ha fatto perdere per qualche tempo la Nazionale all’attaccante Benzema che ha sempre negato però le accuse. Una vicenda che macchia il curriculum di un calciatore che è nella lista per vincere il pallone d’oro.
Benzema, ci sarà l’appello per il caso Sextape
Benzema non era presente in tribunale perché impegnato con il Real Madrid in Champions contro lo Sheriff Tiraspol. I suoi legali hanno preannunciato che faranno appello contro la sentenza. Uno dei suoi legali ha dichiarato dopo la sentenza: “Il tribunale ha dimostrato chiaramente che Karim Benzema non era a conoscenza di alcun piano in anticipo. Siamo abbastanza sbalorditi da questo giudizio. Richiede appello. Sarà dichiarato innocente in appello. “
Sono passati 7 anni dallo scandalo e poi la vicenda giudiziaria che ha colpito l’attaccante del Real Madrid. Nell’estate 2014, Mathieu Valbuena, all’epoca al Marsiglia, cambia telefonino. Non ha voglia di occuparsi personalmente del trasferimento dei dati, e chiede di farlo a Axel Angot, un tuttofare del club. Angot, che ha molti debiti, trova un video a sfondo sessuale di Valbuena e pensa di cogliere l’occasione per estorcere 25mila euro al giocatore. Copia dunque il video e contatta Karim Zenati, pregiudicato, amico d’infanzia e protetto di Benzema. Zenati spera che Benzema convinca Valbuena a pagare, ma Valbuena presenta subito denuncia alla polizia, che mette sotto controllo i telefoni.