Se il buongiorno si vede dal mattino, sarà una stagione di guerre e colpi bassi in Formula Uno, eredità del finale al veleno di Abu Dhabi e dei cambi regolamentari grazie ai quali tutti hanno immaginato di poter scrivere nuove gerarchie, rompendo il duopolio Mercedes-Red Bull. Una guerra strisciante che si è combattuta lungo tutto l’inverno con nel mirino federazione e organizzatori, in cui nessuno si fida di nessuno fino al paradosso di giocare a nascondino anche oltre il tempo consentito. Esponendosi a qualche brutta figura, in alcuni casi, che sarà però dimenticata in fretta se le scelte di aerodinamica si riveleranno vincenti.
Com’è la nuova Ferrari F1-75
Ora che i veli si sono sollevati sulla nuova Ferrari F1-75 – bellissima a dire la verità, ma come sempre non conta nulla fino a quando non metterà le ruote in pista -, si può anche tracciare un bilancio sulla sacralità del momento delle presentazioni mai come questa volta svuotate di significati. Intanto nessuno sa davvero chi andrà veloce e chi no. Ci si arrabatta tra ipotesi osservando musi e fiancate, si immagina quale ingegnere abbia interpretato meglio le nuove regole su effetto suolo, ruote e parametri vari che renderanno la F1 dal 2022 una cosa molto diversa da quella delle ultime stagioni.
Se poi ci si mette anche il controspionaggio, ecco che tutto viene rimandato. Maranello ha scelto di svelare al mondo la sua monoposto (definita bellissima e coraggiosa, si spera anche vincente) anche a costo di concedere qualche vantaggio agli avversari. La Red Bull ha preso un po’ in giro tutti, pitturando con la sua livrea la show car costruita qualche mese fa dagli organizzatori per cercare di spiegare al Circus e ai tifosi cosa si sarebbero dovuti attendere. Siamo oltre i veli tirati su nei box per impedire sguardi maliziosi e qualche fotografia poco gradita: i campioni del mondo semplicemente hanno scelto di ‘passare’ la prima mano della partita a carte, come se una nazionale si rifiutasse di pubblicare l’elenco dei 23 convocati per un Mondiale o un Europeo. Gesto poco elegante nei confronti degli addetti ai lavori e degli appassionati, ma almeno difeso con forza.
Non come la Williams che in poche ore ha messo su lo stesso spettacolo della Red Bull, salvo poi farsi pescare con la nuova auto in pista cancellando l’effetto sorpresa. La Haas è andata direttamente di render, Mc Laren-Aston Martin-Alpha Tauri hanno fatto come il Cavallino. Chi vincerà, dunque? Da fine febbraio a Barcellona le prime risposte, anche se non è escluso che anche nella sessione 1 dei test pre-Mondiale ci sarà la gara a nascondere le proprie prestazioni con l’obiettivo di sfruttare presunti vantaggi in Bahrain.
Clima da resa dei conti
Detto che l’elegantissimo Mattia Binotto visto alla presentazione della sua creatura si gioca davvero tutto, non è previsto che la F1-75 non vada veloce altrimenti cadranno teste e la prima sarà la sua, il clima da resa dei conti sul finale thriller del Mondiale conquistato da Verstappen ha fatto la prima vittima. Il direttore di gara, Michael Masi, è stato fatto fuori dalla FIA: punito per la caotica gestione dei giri finali di Abu Dhabi costati il titolo ad Hamilton. Rimosso senza che nessuno, a quanto pare, sollevasse un dito per salvarne la posizione dentro un processo di riforma che sulla carta dovrebbe rendere impossibili altri pastrocchi come quello del GP decisivo o di Spa, la gara non corsa ma che ha pesato sulla classifica iridata. La FIA ha annunciato anche che i team potranno parlare con gli arbitri non più in libertà ma seguendo schemi comunicativi ben precisi: stop al mercato delle penalità, insomma. A parole tutti d’accordo, nella realtà i coltelli vengono affilati in attesa del primo via.