Il calciomercato non è per deboli di cuore. Soprattutto non ha regole ben definite, dirigenti infallibili, procuratori che trasformano in oro tutto ciò che toccano. Il calciomercato è comunque un gioco d’azzardo, a volte si vince, a volte si perde.
A ricordare le non regole di questo angolo di mondo sportivo il passaggio di Hakan Chalanoglu dal Milan all’Inter. Una vicenda da ricostruire fin dal principio, cioè dalla scorsa primavera.
Il Milan offriva 4 milioni all’anno. Ma Chalanoglu ne chiedeva 6
Il turco è in scadenza di contratto ed attende il rinnovo dai rossoneri. La richiesta del giocatore è di quelle importanti: 6 mln all’anno. La risposta del Milan altrettanto chiara (e legittima): 4 milioni, non uno di più.
E qui cominciava il muro contro muro andato avanti fino a ieri. Un muro che vedeva il Milan in posizione di forza rispetto al giocatore, forte anche dal favore della stampa pronta a lodare l’intransigenza di Maldini e Massara al grido di «basta sottostare ai ricatti di procuratori…».
In realtà il Milan era forte perché dall’altra parte il telefono del procuratore del turco non suonava: zero offerte se non dal Qatar (sgradite al giocatore). Insomma. I rossoneri erano sereni, consci di aver smascherato il bluff del loro giocatore e pronti a chiudere alla cifra offerta in primavera.
Calciomercato, l’episodio Eriksen che ha rimescolato le carte dell’Inter
Poi però ecco quello che nessuno poteva immaginare. Capita che il cuore di Christian Eriksen si fermi nel bel mezzo di una partita, capita che il responso sia tanto drammatico quanto senza via di d’uscita: carriera finita.
L’Inter si trova così con un centrocampista in meno, dal contratto pesante (7,5 mln netti più bonus l’anno). Soldi per acquistare un altro giocatore? Neanche a parlarne dato l’aria che tira nella sede dei nerazzurri. Ci vorrebbe un centrocampista affidabile, con un passato o un presente in Serie A, soprattutto a parametro zero…
A Chalanoglu l’Inter ha offerto 5 milioni. E il calciatore ha detto sì
Il mercato, anche il calciomercato, è domanda ed offerta. Alla domanda di Marotta ed Ausilio rispondeva subito il procuratore del turco, anzi, è stato lui per primo a chiamare i dirigenti nerazzurri venerdì scorso. Perfetto. L’Inter non faceva altro che offrire un milione in più dei rossoneri cioè 5 invece di 4 (soldi che ci sono, dato che portano rispetto allo stipendio di Eriksen ad un risparmio di 5 mln per le casse nerazzurre) ed ecco che il gioco era fatto.
Non ci sono regole, non ci sono vincitori e vinti (anche se il Milan ora ha un buco da riempire, spendendo del denaro, quando invece avrebbe potuto rinnovare a costo zero Chalanoglu). Ci sono occasioni, imprevisti, regole societarie da infrangere, procuratori che amano il rischio e a volte vincono e a volte perdono.
Gigio Donnarumma è stato bollato come “traditore”. E Chalanoglu?
Ps. Per una cosa simile, ma ammettiamolo, meno grave essendo passato al Psg, non alla rivale per definizione dei rossoneri, Gigio Donnarumma è stato bollato come traditore e Raiola come simbolo del male. È il mercato, bellezza…