Perché leggere questo articolo? Si sta per chiudere una finestra di calciomercato unica. Oltre le sirene mediorientali e i complessi d’inferiorità con i grandi campionati europei, il bilancio economico sorride alla Serie A. Il nostro campionato spende: è sul podio dietro solo a Premier e arabi. Ma è in attivo
Sorpresa! Non saranno più gli anni Novanta, quelli delle vacche grasse, ma il nostro calcio è quello che spende di più (tra i comuni mortali). Il bilancio economico del calciomercato che si chiuderà alle 19 di venerdì 1 settembre è tutt’altro che deprimente. Solo la Premier League e la Saudi Pro League hanno fatto meglio della nostra Serie A. O peggio, ma è un punto di vista che coinvolge la sfera del romanticismo del pallone. E che comunque deve tenere conto del fatto che il nostro calcio, tra tanti difetti e infinite contraddizioni, chiude con saldo positivo sulla borsa del calciomercato mondiale.
Il nostro calciomercato sul podio
Ebbene sì, il nostro campionato spende, e anche tanto. Così dice il bilancio del calciomercato, aggiornato pressoché in tempo reale coi dati di Transfermarkt. Con 834 milioni di euro la Serie A è sul podio dei campionati che hanno speso di più in questa finestra estiva. Davanti al pallone nostrano ci sono solo gli irraggiungibili inglesi e il nuovo che incombe dall’Arabia.
Sul fronte degli acquisì, gli inglesi fanno un altro campionato. La Premier League ha sino ad ora speso 2 miliardi e 440 milioni. L’Arabia Saudita invece non rappresenta un autentico miraggio. In questa estate choc i petroldollari l’hanno fatta da padrone, con gli sceicchi che hanno fatto incetta di campioni in Europa. Eppure il bilancio complessivo delle spese dei club della Saudi Pro League è di 845 milioni di euro. Solo una dozzina di milioni in più di quanto hanno speso i club della nostra Serie A. Certo, gli sceicchi potranno fare acquisti fino al 15 settembre, due settimane di calciomercato in più della nostra Serie A. Ma il gap non è così enorme.
Serie A davanti a Bundes, Ligue1 e Liga
La Serie A dunque si piazza sul podio, sedendosi al tavolo delle superpotenze del calciomercato, rimanendo in scia dei campionati più spendaccioni. Un dato che non rappresenta una novità. Senza tornare indietro ai bei tempi andati quando la nostra Serie A era la regina del calciomercato – lo è stata fino al 2002/03 quando la Premier ha effettuato il sorpasso) – anche lo scorso anno la Serie A era sul podio, addirittura seconda, con ben 896 milioni di euro spesi (una sessantina in più di questa finestra di mercato, che però ha ancora qualche ora per colmare il gap). Posizione che il nostro campionato occupa da cinque stagioni, da quando nel calciomercato 2020 ha scalzato la Liga spagnola dal secondo posto.
Oltre all’arrivo dei sauditi, il declassamento del campionato spagnolo è la vera notizia di questa sessione di calciomercato. La Liga spende sempre meno, ormai quasi la metà della nostra Serie A. Il campionato quasi sempre egemonia del duopolio Real e Barca ha speso “solo” 404 milioni di euro. Un po’ meglio stanno facendo la Bundesliga tedesca (712 milioni) e la Ligue1 francese (740) che distano comunque più di 100 milioni dai paperoni nostrani.
Un calciomercato in attivo e…frenetico
Il dato forse più sorprendente del bilancio del nostro calciomercato è che si chiuderà con un saldo in attivo. Infatti, gli 834 milioni sin qui spesi rappresentano un’inezia rispetto ai 976 che i nostri club hanno complessivamente incassato. Il bilancio finale della Serie A è quindi positivo: +141 milioni. Una forbice in rialzo rispetto allo scorso anno, quando il positivo fu di 27 milioni. A questo virtuoso tesoretto hanno sicuramente contribuito i petroldollari arabi, che con gli acquisti di Milinkovic Savic, Ibanez, Dermiral e Brozovic hanno versato 108 milioni ai nostri club. Ma anche un male atavico del nostro pallone: la frenesia dei movimenti di mercato. In totale il nostro campionato ha fatto più di 1300 movimenti: 750 acquisti e 550 cessioni. Una montagna di operazioni, se si pensa che in Premier hanno acquistato 275 giocatori, vendendone 244; in Arabia 230 acquisti per 205 cessioni; in Francia 310 contro 270; in Bundes 300 per 260. Praticamente, la somma di acquisti e cessioni dei primi quattro campionati per movimenti è inferiori a quella della sola Serie A. Ecco come i nostri fanno tornare i conti…