Non solo Massimiliano Allegri con il suo stipendio top con contratto lunghissimo e blindato. Il fallimento della Juventus mette sul banco degli imputati almeno tre anni di scelte di mercato, perché tra gli uomini più deludenti in questo avvio di stagione ci sono i senatori e molti dei presunti top player. Infortunati, sotto rendimento o, peggio, con la testa al Mondiale: ci sono almeno 70 milioni di euro di ingaggi (al lordo) al momento improduttivi e che renderanno complicato anche voltare pagina come tutte le società alle prese con una rifondazione tecnica sanno benissimo.
I nomi? In cima a tutti Paul Pogba
I nomi? In cima a tutti, Allegri escluso (prende 7,5 netti più bonus con scadenza 2024) il francese Paul Pogba (8 netti) che non ha ancora giocato un minuto ufficiale in bianconero, si è infortunato al ginocchio durante la torunée di luglio e ha complicato il rientro imponendo una strategia medica totalmente sbagliata. La Juventus si è dovuta piegare, ma ha così perso per altre settimane quella che doveva essere la pedina fondante del nuovo centrocampo e ora la vedrà partire per il Mondiale in Qatar sperando che tutto vada bene.
Lo stesso vale per l’argentino Paredes
Lo stesso vale per l’argentino Paredes (7 netti): doveva essere il regista più volte evocato da Allegri, non si è ancora inserito e ha finito per perdere il posto da titolare salvo poi fermarsi per problemi muscolari. Punta al Mondiale, anche lui. Quello che potrà dare alla Juve da qui alla sosta è molto meno di quello che servirebbe. Idem Di Maria (7), ingaggiato dopo settimane di corteggiamento e vissuto nel suo primo periodo bianconero solo in un paio di fiammate in mezzo a stop muscolari e all’espulsione di Monza nella domenica più nera di tutto il periodo prima che arrivassero le notti di Haifa e Lisbona. Mentre i compagni naufragavano contro il Benfica un suo video confermava la volontà di tornare in fretta a chiudere la carriera in Argentina: si sa dall’estate e, forse, si sarebbe fatto meglio a tenerne conto indirizzando altrove le risorse economiche spese per ingaggiarlo.
La seconda categoria dei flop più costosi è quella cui appartengono i cosiddetti senatori
La seconda categoria dei flop più costosi è quella cui appartengono i cosiddetti senatori. Nel mirino della critica dei tifosi c’è soprattutto Bonucci: 6,5 netti e l’idea fatta trapelare di un possibile rinnovo. Tutto sospeso anche perché il livello delle prestazioni è precipitato al di sotto del minimo sindacale costringendo Allegri a una sostituzione “per disperazione” nella serata di Champions League con il Benfica. Come lui gli esterni Alex Sandro (6) e Cuadrado (5). Non hanno più passo e resistenza di un tempo – lo stesso Allegri lo ha detto senza troppi giri di parole nello sfogo pubblicato sul Corriere della Sera e mai smentito -. Il colombiano in estate ha rinnovato esercitando la clausola compresa nel vecchio contratto, anche se il club avrebbe preferito spalmare riducendo la spesa. A giugno partirà a parametro zero e per come stanno andando le cose in questa stagione è difficile che venga rimpianto.
Sei giocatori che occupano una delle prime dieci posizioni nella classifica degli stipendi bianconeri
Sei giocatori che occupano una delle prime dieci posizioni nella classifica degli stipendi bianconeri. Gli altri sono l’incolpevole Chiesa, l’enigmatico Vlahovic (da rivalutare con un altro allenatore), l’affidabile Szczesny, Bremer che fatica ma cresce e il francese Rabiot. Anche la sua è una vicenda che merita di essere ricordata: ad agosto i dirigenti bianconeri hanno fatto di tutto per spedirlo al Manchester United dovendosi arrendere davanti alle richieste di mamma Veronique. Poi sono arrivate le prestazioni convincenti in campo e ora l’idea è tentare la strada del rinnovo. Ovviamente non a prezzo di saldo e non in posizione di forza. Errori che si sommano ad errori.