Caso Osimhen, cosa rischia il Napoli nell’inchiesta plusvalenze. La Procura ha chiesto altri sei mesi di indagini per chiarire le operazioni che han portato il centravanti in azzurro e altri quattro giocatori in forza al Lille: la possibile accusa è di falso in bilancio.
Caso Osimhen, cosa rischia il Napoli per le plusvalenze con il Lille
Si complica la situazione del Napoli, che potrebbe rimanere coinvolto nella bufera plusvalenze che ha già colpito la Juventus, punita con 15 punti di penalizzazione. Secondo Il Mattino, il pm napoletano Francesco De Falco ha chiesto più tempo su indagare sul caso Victor Osimhen. Il procuratore vuole altri sei mesi per chiarire i dettagli dell’operazione che ha portato il centravanti nigeriano dal Lille al Napoli per 71 milioni di euro. Nello specifico, gli azzurri hanno pagato 52 milioni più i cartellini del portiere Orestis Karnezis e di tre giocatori della primavera: Ciro Palmieri, Claudio Manzi e Luigi Liguori. A insospettire la procura sono le valutazioni di questi quattro calciatori, passati al Lille con i seguenti valori:
- Orestis Karnezis, 4.8 milioni.
- Ciro Palmieri, 7 milioni.
- Claudio Manzi, 4 milioni.
- Luigi Liguori, 4 milioni.
L’estremo difensore greco ha militato nella prima squadra dei francesi per un paio d’anni prima di lasciare il calcio giocato, scendendo in campo tre volte. I tre giovani, invece, non vedono mai la prima squadra e ad oggi giocano in divisioni di basso livello. Palmieri è in forza alla Nocerina, in serie D. Liguori milita in Eccellenza, al Casoria. Manzi si è invece fatto notare in serie C ed è appena passato dalla Turris alla Virtus Entella.
L’accusa di falso in bilancio e i rischi
La Procura di Napoli dovrebbe chiudere le indagini verso la prossima primavera. In base ai risultati del lavoro degli investigatori, il caso potrebbe essere archiviato o portare ad un effettiva azione penale. In quel caso, l’accusa sarebbe di falso in bilancio. Il Napoli era stato già assolto dalla giustizia sportiva nel primo filone dell’inchiesta plusvalenze. Ciononostante, se le nuove indagini della procura portassero alla luce nuovi fatti rilevanti, il procuratore FIGC Giuseppe Chiné ha la facoltà di chiedere gli atti per riaprire il caso. Un’importante differenza tra l’inchiesta sul Napoli e quella sulla Juventus, al momento, è la mancanza di intercettazioni e mail che provino la fraudolenza delle plusvalenze.
Nessuna preoccupazione in società, Corbo: “I fatti gravi son legati alla Juve”
Per il momento non sembra esserci alcuna preoccupazione in casa Napoli per i possibili risvolti giudiziari. Secondo Repubblica, la squadra pensa solo ai risultati sul campo e ad inseguire il sogno scudetto. Anche Antonio Corbo, giornalista del noto quotidiano, ha rassicurato i tifosi in un’intervista andata in onda su Calcio Napoli 24 Live: “I tifosi del Napoli non devono preoccuparsi, cosa può succedere? La Procura ha chiesto un supplemento di indagine e se vengono fuori evidenti giudiziarie la Federcalcio può tentare di riaprire l’indagine. Al momento si parla del nulla, sono voci che vengono fuori da ambienti juventini, che si chiedono come mai alcune società sono state assolte mentre la Juventus è stata penalizzata. I fatti gravi sono riconducibili ai bianconeri per questioni di bilancio e lo scostamento degli stipendi“.