Arbitro su TikTok sospeso perché ha spiegato il regolamento pubblicamente. Incredibile la vicende che vede coinvolto un giovanissimo arbitro della Sezione di Mestre. Alessandro Iuliano è stato costretto a fermarsi per diversi mesi.
Chi è l’arbitro su TikTok che ha spiegato il regolamento
Alessandro Iuliano è il giovanissimo arbitro della Sezione di Mestre che è stato sospeso dall’Aia. Iuliano ha fatto tutta la gavetta: Esordienti, Giovanissimi, Juniores e Terza Categoria, Alessandro arriva in Prima e poi si ferma a causa della pandemia. In questo periodo decide di utilizzare il suo sapere da arbitro per dare spiegazione e lezioni su TikTok. “Ho iniziato per caso, a pandemia inoltrata, su consiglio di un amico che rivelava i segreti del calcio giocato. Ho pensato: perché non farlo spostando il focus sugli arbitri?”, ha dichiarato in un’intervista. Alessandro ha raggiunto con i suoi post 182mila follower su TikTok e circa 27mila su Instagram.
Sospeso dall’Aia fino al 2024
A causa delle sue uscite su TikTok ecco che arriva direttamente dall’Aia la “sospensione dall’attività fino a giugno 2024″. “Durante l’Europeo, ho ricevuto alcune indicazioni dai dirigenti della mia sezione. Mi dissero di andarci piano con le opinioni personali e io ne ho preso atto“, ha raccontato il giovane arbitro.
Poi, ecco arrivare improvvisamente l‘avviso dall’Aia: “ho ricevuto un avviso tramite la piattaforma digitale dell’Aia. Ho scoperto che era stato avviato un procedimento di istruttoria a mio carico, però non venivano neppure spiegate le ragioni. Sono stato convocato negli uffici veneti della Figc. Ho incontrato un procuratore dell’Aia, che voleva sapere quanto seguito avessi e per quale motivo pubblicassi quei video sui social. Per me è una vera e propria passione, un canale per mettermi in contatto con persone che hanno i miei stessi interessi”.
Dunque, fino al 2024 non potrà esercitare Iuliano. “Non contesto la decisione, perché c’è un regolamento che parla chiaro”, spiega Iuliano che aggiunge, inoltre, come ai tesserati non è concesso “fare dichiarazioni pubbliche in qualsiasi forma, anche a mezzo di siti internet, che attengano a gare dirette (…) da ogni associato, salvo espressa autorizzazione del Presidente dell’Aia“. E non si può “rilasciare dichiarazioni pubbliche in qualsiasi forma, attinenti gli aspetti tecnici ed associativi dell’Aia”, racconta. “Ho deciso di raccontare quello che mi sta succedendo, perché è giusto che tutti sappiano come è strutturato il mondo degli arbitri – conclude Iuliano -. Oggi i social network sono fondamentali, l’Aia potrebbe sfruttarli per confrontarsi con i tifosi. Tra i fan e gli arbitri esiste ancora una barriera, che con internet può essere finalmente abbattuta. Ormai non ho nulla da perdere: conosco decine di persone che condividono le mie idee e mi danno la forza per andare avanti”.
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