Lo sciatore freestyle Marco Tadè, originario di Locarno, è uno dei personaggi più in vista delle olimpiadi invernali del 2022. Non, però, per le sue vittorie, come molti si aspetterebbero. Quanto, invece, per le sue sconfitte. A parlare apertamente delle sue delusioni sportive, senza mezzi termini e con grande severità verso se stesso, è stato proprio lui e le sue dichiarazioni così sincere sono diventate all’improvviso virali.
Chi è Marco Tadè
Marco Tadè è uno sciatore freestyle svizzero specialista nelle gobbe. Nato il 3 dicembre 1995, ha avuto una carriera costellata di luci e ombre. Vinto un bronzo nei campionati mondiali di sci-freestyle nel 2017 a Sierra Nevada, pochi mesi dopo l’atleta si procura una distorsione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro che gli darà complicanze fisiche per molti mesi a venire. Decide, però, di non operarsi e di continuare a sciare per qualificarsi alle olimpiadi di Pyeongchang. Il suo infortunio, però, con il tempo torna a farsi sentire e l’articolazione gli cede prima di partire per la Corea. Costretto quindi ad operarsi, dopo circa otto mesi è costretto a fermarsi di nuovo per problemi alla cartilagine di un ginocchio. Lo stop a quel punto sarà più lungo e riuscirà a tornare in gara solo nell’aprile 2019. Nel febbraio 2022 è uno degli atleti in gara alle Olimpiadi invernali di Pechino.
La delusione olimpica di Marco
Alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022 lo sciatore svizzero, nella sua gara di specialità, è arrivato solo 18esimo. Una nuova delusione per lui, che ha esposto dopo la gara una vera e propria ammissione del suo fallimento. “Ho già perso due Olimpiadi. A Sochi ho mancato la qualificazione per poco, in Corea mi sono infortunato il giorno prima di partire. Era da 8 anni che aspettavo questo momento – ha rimarcato l’atleta – e non sono riuscito a sciare come volevo. Non sono stanco ma deluso. La mia idea è di fare ancora un anno e poi si vedrà, non ho ancora deciso di mettere fine alla mia strada». Sempre riguardo alla sua carriera, Tadè ha fatto un’analisi tanto lucida quanto severa. “Sono deluso, d’altronde questa è un po’ la copertina di una carriera lunga 15 anni piena di delusioni, con qualche lucina qui e là. Una parte della lunga pila di obiettivi non raggiunti. Ho ingoiato tanto schifo in tanti anni di sport, infortuni, delusioni varie, problemi personali”. Per lui dal web è arrivata una valanga di affetto che forse neanche lui si aspettava.
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