Ci risiamo. Come ogni anno il Milan è alle prese con i casi di mercato legati a rinnovi spinosi di mercato. Le vicende terminate negativamente in passato con Gigio Donnarumma, Frank Kessie e Hakan Calhanoglu non hanno insegnato molto dalle parti di via Aldo Rossi dove continuano ad andare fuori giri quando si tratta di prolungare i contratti dei propri top player. Economicamente infatti per blindare i big servono sforzi e derogare alla politica low cost degli ultimi anni impostata sul piano salariale. Altrimenti il rischio concreto è di veder volare via le proprie stelle: ancora una volta. Ecco perché in casa rossonera monta la preoccupazione.
Tre i casi da risolvere che si stanno, settimana dopo settimana, complicando sempre di più
Si va da Pierre Kalulu (guadagna 330mila netti a stagione più bonus) che da mesi aspetta un adeguamento importante di stipendio. Per quanto dimostrato dal francese meriterebbe almeno emolumenti da 2 milioni. Invece l’offerta fatta dal Milan all’ex Lione è stata di 900mila euro annui più bonus. Proposta irricevibile tanto che Kalulu ha declinato è cambiato agente scaricando Vlado Lemic per passare nella scuderia di Jonathan Barnett. Uno che è pronto a portarlo in Premier League o al PSG qualora il Milan non dovesse accontentarlo.
Scenario simile con Ismael Bennacer
Scenario simile con Ismael Bennacer: l’algerino doveva rinnovare lo scorso marzo. Sembrava tutto fatto: raddoppio dello stipendio dagli attuali 1,5 a 3 milioni. Era già stato preparato dalla media company del club il video celebrativo da lanciare sui social per celebrare la firma al momento dell’annuncio. Peccato che nelle settimane successive il giocatore e il suo agente Moussa Sissoko abbiano iniziato a traccheggiare. La sensazione è che vogliano di più: un salario da almeno 4,5 milioni netti più bonus a stagione. Quelli che a Milano non sembrano disposti a concedere potrebbero arrivare presto da Oltremanica dove l’esplosione dell’algerino (cresciuto tantissimo nell’ultimo mese) non è passata inosservata. Anzi c’è qualcuno dalle parti Liverpool che ha preso appunti ed è pronto a tornare alla carica la prossima stagione. Alludiamo ovviamente a Jurgen Klopp, alla ricerca disperata di un regista dopo il flop Arthur (Juventus). Anche qui si rischia il braccio di ferro con scenari all’orizzonte tutt’altro che rosei.
La spina più dolorosa conficcata nel giardino milanista resta però Rafael Leao
La spina più dolorosa conficcata nel giardino milanista resta però Rafael Leao. Maldini un mese fa si era detto ottimista per il rinnovo entro l’inizio del Mondiale. Ma così non sarà. Il portoghese andrà a Qatar 2022 senza aver prolungato il rapporto con il Diavolo. Anzi con il rischio – in caso di una coppa del mondo da superstar – di allontanarsi ulteriormente dalla Serie A. Le sirene di Manchester City e Chelsea riecheggiano ormai da mesi. In Premier League Leao potrebbe andare a guadagnare comodamente uno stipendio in doppia cifra (attualmente percepisce solo 1,8 milioni). Il rischio di un “bye bye” estivo c’è eccome. Col Milan che potrebbe incassare 100 milioni ma che al tempo stesso perderebbe il suo miglior giocatore. Il gioco vale la candela? Vedremo. Certamente se i rossoneri vogliono tornare competitivi a livello internazionale debbono mettere mano al portafoglio e in fretta. Altrimenti rischiano di rivivere i problemi già patiti in passato coi vari Gigio e Kessie. E sappiamo bene qual è stato l’epilogo di quelle vicende…