Da un anno non c’è nulla da fare: i dominatori del chiacchiericcio calcistico mondiale sono gli arabi, e non degli emiratini qualsiasi, ma proprio gli abitanti dell’Arabia Saudita. Uno dei pochi paesi che non ha problemi economici. E che, a quanto pare invidiosi del fatto che i vicini di casa del Qatar hanno ospitato i mondiali dello scorso inverno stanno tentando la stessa manovra.
Magari in forma meno burrascosa dal punto di vista del chiacchiericcio, degli scandali e delle inchieste giudiziarie ma molto, molto più ricco.
Il primo passo è stato l’acquisto di Cristiano Ronaldo convinto con 200 mln netti
Il primo passo è stato l’acquisto di Cristiano Ronaldo convinto con 200 mln netti per giocare un paio di stagioni tra le dune per poi diventare testimonial di Arabia 2030. Ora gli obiettivi sono due: il primo è Lionel Messi a cui sono stati promessi 400 mln (chissà la reazione di Cr7 nel sapere che allo storico rivale è stato promesso il doppio di quanto dato a lui…). Il secondo è lo «Special One», quel Josè Mourinho, oggi alla Roma, a cui è stata persino data la scelta della panchina sulla quale sedersi tra i due principali club del paese oltre a quella della Nazionale saudita. Al portoghese poi sono stati promessi i soliti milioni di euro con cui si può comprare di passare dalla Serie A e dalla Champions League alle «minors».
Una strategia profondamente diversa rispetto a quella del Qatar
Una strategia da questo punto di vista profondamente diversa rispetto a quella del Qatar. Lo sceicco infatti come primo passo si è comprato il Paris Saint Germain e la seguente squadra dei sogni (M’Bappe, Neymar, Messi, oltre ai vari Donnarumma, Sergio Ramos, Hakimi, etc etc etc). Ecco. A Riad non hanno intenzione di fare quello che viene considerato dal punto di vista degli investimenti, un “errore”. Vero è che è stato acquistato il Newcastle, squadra dal passato glorioso della Premier League ma pur sempre una squadra di seconda fascia in Inghilterra ed anche gli investimenti sul mercato sono rimasti ben lontani dagli sfarzi del Qatar. Si è poi parlato tanto, troppo e troppo spesso a vanvera, dell’Inter, questo si un top club europeo. Voci a cui non è seguito nulla.
L’esperto finanziario: “Non è detto, come dimostrato dal Psg, che mega investimenti portino a risultati e successi”
“Comprare Cr7 e Messi, portare poi Mourinho sono investimenti dalla resa sicura in fatto di visibilità – spiega un consulente finanziario profondo conoscitore dell’Arabia Saudita – L’acquisto di una squadra seppur di alto livello non lo è. Non è detto, come dimostrato dal Psg, che mega investimenti portino a risultati e successi. I Parigini non sono mai andati oltre i quarti di finale di Champions spendendo l’impossibile. Meglio, dicono a Riad, comprare dei supercampioni anche a cifre folli (che comunque da quelle parti restano briciole) da utilizzare come testimonial che spendere gli stessi soldi in un club senza la certezza di un ritorno dell’investimento».
Qatar ieri, Arabia Saudita domani. Strategie per certi versi differenti con un unico punto in comune: il calcio è comprabile.