Mancano meno di tre anni ormai alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 e la situazione resta sicuramente complicata e coperta da una strana coltre di nubi. Partiamo dalla considerazione del Ministro Abodi che ha ammesso, giorni fa a Radio 24, che “si, certo, potevamo e dovevamo essere più avanti ma adesso con il nuovo programma siamo tutti concentrati a rispettare i tempi e sono convinto che tutto sarà pronto e per tempo”. Con buona pace di chi fino a ieri ci ha racocntato che negli anni passati si stava facendo presto e bene. Bugie.
La pista da bob di Cortina
La settimana passata, dal punto di vista della comunicazione, ha avuto come protagonista forse la spina nel fianco di questa vicenda: la pista da bob di Cortina. Ovviamente, lato Fondazione, è stato dato ampio risalto al fatto che “la demolizione della pista vecchia e delle sue parti inutili sarà sostenibile”. Se ne sta infatti occupando una società esperta di economia circolare secondo cui i detriti verranno in qualche maniera riutilizzati, con buona pace dell’ambiente e della natura.
Il Villaggio Olimpico della “Perla” delle Dolomiti sarà temporaneo
Il Comitato ha poi fatto sapere che il Villaggio Olimpico della “Perla” delle Dolomiti dove saranno ospitati più di 1200 tra atleti, allenatori e tecnici, sarà temporaneo, fatto per lo più di prefabbricati facilmente smontabili alla fine delle gare. Ma le voci critiche non mancano.
Resta sempre al centro delle polemiche infatti la questione costi. Ogni giorno che passa il tassametro sale. In principio la spesa prevista per il rifacimento e ammodernamento dell’impianto che ospiterà le sfide di Bob, Slittino e Skeleton era di poco superiore ai 50 mln. Ad oggi, ultima stima, siamo a 93 mln ma c’è chi si dice già da ora sicuro che si infrangerà alla fine la barriera dei 100 mln. Il tutto per una struttura che come già accaduto all’impianto di Cesana utilizzato per le Olimpiadi di Torino 2006 (come il trampolino di salto con gli sci di Pragelato…) rischia di rimanere una cattedrale nel deserto il giorno dopo la cerimonia di chiusura.
Gli ambientalisti e “Il Re delle Quaglie”
In più le voci interne (in Veneto) non mancano, soprattutto da parte degli ambientalisti, pronti a dare battaglia. E l’ultima arma nelle loro mani è, nientepopodimeno che il “Re delle Quaglie”; se non sapete di cosa stiamo parlando vi riportiamo paro paro un documento ambientalista circolante in rete e che mostra come gli ambientalisti sono pronti a fare di tutto per salvare l’habitat dove sopravvive un volatile a rischio estinzione, appunto il Re delle Quaglie, nome scientifico «Crex Crex.
Gli ambientalisti: “Il piccolo Re di quaglie vedrà scomparire l’habitat che gli consente di esistere, a causa del posizionamento di prefabbricati”
“Si tratta di una specie compresa nell’Allegato II della Direttiva Europea Uccelli, che nidifica in mezzo all’erba alta. È un volatile a rischio estinzione, in quanto la sua sopravvivenza è legata a “praterie” che vengono falciate sempre più in anticipo rispetto alla maturazione dei foraggi. Le covate, quindi, vengono distrutte dall’uomo che si dedica all’agricoltura. Il suo unico rifugio è in piccoli appezzamenti prativi, come Campo di Sotto o Piana di Campo, che si trova a sud dell’abitato di Cortina d’Ampezzo. Si tratta di un prato che occupa ai limiti del bosco una superficie di 25-30 ettari. Ma è proprio lì che i Signori delle Olimpiadi hanno deciso di far sorgere, nonostante le proteste della popolazione, il Villaggio che per alcune settimane ospiterà 1.200 persone, tra atleti e tecnici. In questo modo anche il piccolo Re di quaglie vedrà scomparire l’habitat che gli consente di esistere, a causa del posizionamento di prefabbricati che saranno presi a prestito e poi saranno rimossi dopo le Olimpiadi. Ma per attrezzare un sito che ospiti l’equivalente di un quinto di tutta la popolazione di Cortina serviranno fondamenta, infrastrutture per fognature, energia elettrica, gas, smaltimento dei rifiuti. E l’ambiente sarà irrimediabilmente trasformato”.
Se vi sembra uno scherzo, beh. Sappiate che non lo è…