Dani Alves è sempre di più al centro di polemiche e dettagli preoccupanti sulla vicenda giudiziaria che lo riguarda. Il calciatore brasiliano è accusato di molestie sessuali e rischia grosso. Dopo le parole della vittima, arrivano anche quelle dell’avvocato.
Dani Alves, dettagli sull’aggressione
Le accuse di cui deve rispondere Dani Alves sono molto gravi: una molestia sessuale del 30 dicembre 2022 al nightclub Sutton a Barcellona. La ragazza, vittima della presunta violenza, ha raccontato alla polizia che il 39enne calciatore brasiliano l’avrebbe toccata sotto la biancheria intima, senza il suo consenso.
Uno dei responsabili del locale, che ha soccorso la ragazza, ha raccontato di averla vista in lacrime: “Le chiedevo cosa fosse successo e le dicevo di calmarsi, ma era in stato confusionale”. Il quotidiano El Periódico, riferisce che prima di andarsene, e dopo l’aggressione sessuale, Dani Alves ha chiesto un ultimo drink al bar, mentre La Vanguardia scrive che, per lasciare il locale, è passato davanti alla ragazza che piangeva, senza preoccuparsi minimamente.
Le parole dell’avvocato della vittima
Nelle scorse ore ha parlato l’avvocato della ragazza, Ester García López, che in un’intervista per l’emittente brasiliana “Uol” ha precisato che il giocatore non ha utilizzato una preservativo nel presunto stupro e che la ragazza ha dovuto usare farmaci per prevenire il rischio di una possibile infezione a trasmissione sessuale. La vittima, secondo l’avvocato, “sta ricevendo supporto psicologico attraverso un ente pubblico specializzato nel trattamento delle vittime di violenza. L’ospedale gli ha inviato un trattamento completo volto ad evitare qualsiasi tipo di malattia infettiva, dal momento che non ha utilizzato il preservativo. Ha anche una cura farmacologica con ansiolitici per riuscire a dormire”.
Ester García López è poi ritornata sulla sera dei fatti: “Quella notte, la vittima non ha bevuto alcolici, e inoltre ha offerto una dichiarazione concisa, senza alcuna contraddizione, e questo è raro. Molte donne soffrono di stress post-traumatico e dimenticano i dettagli, ricordano dopo, e questo non invalida la verità. Ma nel suo caso non è successo. Ricordava tutto dall’inizio alla fine. Considero esemplare questo inizio di processo. Ci sono personaggi pubblici che si credono al di sopra del bene e del male, che pensano che nessuno crederebbe mai a una ragazza come la mia cliente. Sono tante le donne che non denunciano quando si tratta di un personaggio pubblico per la difficoltà a livello affettivo e giudiziario. Ma credo che in questo caso, comunque vada a finire, il carcere senza cauzione sia già esemplare”.