Dicono che alla fine il segnale (e i nervi) sia saltato anche a casa di un alto dirigente del calcio italiano provocando un travaso di bile. La rotellina malefica ha colpito ovunque, soprattutto nei minuti finali di Napoli-Juventus che per DAZN e per la Lega rappresentava una sorta di esame di riparazione senza appello: il primo big match della storia della Serie A trasmesso unicamente in streaming, senza backup satellitare di Sky se non per i contratti commerciali dei bar che viaggiano in parallelo dopo l’accordo tra le due aziende. Non è stato un disastro come quello del debutto con il down di Inter-Genoa, cui sono seguite scuse di DAZN e polemiche assortite, ma è bastato farsi un giro sui social in contemporanea al match del Maradona per avere la conferma che la macchina della OTT che si è presa tutto il calcio italiano fino al 2024 è ancora lontana dall’essere a regime (come dimostra anche il disastro di Dazn nella prima giornata di Serie A)
Dazn, un sabato tra blocchi e disservizi
I responsabili avevano garantito un intervento sulla rete durante la sosta della nazionale, perché è vero che in Italia la banda larga non è ancora a disposizione di tutti ma il confronto con quanto riescono a fare le altre piattaforme streaming è impietoso. E’ andata un po’ meglio, però quanto accaduto nei minuti finali di Napoli, dopo il gol vittoria di Koulibaly, difficilmente può essere tollerato a lungo: c’è chi ha perso l’intera parte conclusiva della partita, chi a fatica è riuscito a riattivare il collegamento e chi si è trascinato ritardi sempre maggiori con l’effetto di una visione straniante. La diretta nel senso classico del termine non esiste più. Seguire il calcio su DAZN costringe all’eremitismo, unica forma che garantisca di non ascoltare in anticipo lo sviluppo di un’azione semplicemente sentendo urla e voci dei vicini di casa. Scherzando, ma non troppo, si potrebbe dire che per fortuna arriva l’inverno e non sarà un sacrificio chiudere le finestre per evitare spoiler indesiderati. Magra consolazione per i tifosi che protestano.
Dazn e la scarsa qualità dell’immagine
L’altro grande tema è la qualità dell’immagine. Malgrado le rassicurazioni fornite sulla volontà di togliere limiti all’utilizzo della banda (anche oltre i 7 Mega richiesti per fruire del prodotto), anche questo week end è stato costellato di segnalazioni di utenti costretti a digerire standard lontani dall’HD o superiore che ormai sono consuetudine nelle case degli italiani. E dire che la Lega produce le partite in qualità altissima, dovendo poi comprimere il segnale per DAZN (e anche per Sky) per consentirne la ritrasmissione in tv o sui dispositivi mobile.
I problemi di Dazn? Poco evidenziati dai giornali
Il week end di passione ha trovato poco spazio sui giornali con qualche rara eccezione. Nulla di sorprendente, purtroppo, considerato il numero di pagine pubblicitarie acquistate dalla OTT per reclamizzare il ritorno della Serie A in esclusiva. Anche nel silenzio generale problemi e disservizi restano ed è un peccato, perché diventa difficile anche valutare il prodotto editoriale messo in campo per raccontare il campionato. Provando a fare una breve sintesi, si è visto qualche studio in più per tenere insieme gli eventi (che però rimangono ancora troppo slegati tra di loro), il pre e post partita gestiti a bordo campo sono dinamici ma non sempre perfettamente comprensibili, mancano le lavagne tattiche cui ci si era abituati mentre è da promuovere l’idea del talent arbitrale (l’ottimo Luca Marelli) pronto a intervenire live sui casi più delicati da moviola. Un mistero che non sia stato coinvolto per Napoli-Juventus, come avere una Ferrari e tenerla in garage per paura di andare troppo forte…
Dazn e la telecronaca
Chiusura per Zona Goal, la telecronaca in simultanea delle gare della domenica pomeriggio che ha preso il posto di Diretta Gol di Sky. Non ci siamo. Si è passati da un racconto cucito su misura con telecronisti dedicati, ritmo frenetico, replay al momento giusto alla formula già vista nelle scorse stagioni per la Serie B: una sola voce narrante, linea alle telecronache originali entrando nel flusso come ospiti (qui tutti i nomi dei telecronisti e opinionisti di Dazn). Con l’effetto di perdere il flusso, dover attendere un replay che magari tarda e costringere la ‘voce narrante’ a spoilerare ad ogni cambio campo cosa si sta per vedere. Non il massimo. Format, se possibile, da cambiare sempre che ci sia la volontà. Ora inizia la settimana delle coppe europee che significa ritorno a Sky per i nostalgici e debutto vero di Prime Amazon per chi guarda al futuro. Ma per DAZN è in arrivo la sfida degli ascolti; l’Agcom vuole vederci chiaro perché i dati prodotti dalla stessa DAZN e solo certificati da Nielsen non hanno convinto nessuno a partire da chi investe in pubblicità. Il sistema dovrà essere quasi certamente modificato e farlo in corsa non è il massimo nemmeno a livello di immagine.