Ascolti record per Dazn? La quiete prima della tempesta, dopo settimane di temporali per i problemi di trasmissione della Serie A con tifosi infuriati e Ott costretta a promettere (anche se nessuna comunicazione è ancora arrivata) il rimborso di un mese dopo il blackout di Sampdoria-Napoli e Torino-Lazio. Forti di un week end, l’ultimo in ordine di tempo, in cui le cose sono andate meglio dal punto di vista tecnico i vertici dell’azienda hanno trascorso una settimana più serena anche se il veleno è in coda. Accadrà quando l’UPA, l’associazione che riunisce tutti i più prestigiosi marchi che investono in pubblicità sui media, metterà nero su bianco le sue riflessioni sulla rilevazione degli ascolti della Serie A che non competono più ad Auditel, che pure continua a rilevare anche DAZN nella sua parte di visione attraverso le televisioni, ma a un sistema creato dalla stessa DAZN con la certificazione di Nielsen.
Ascolti record di Dazn? I dubbi
Un conteggio che nelle prime giornate ha dato luogo a più di un dubbio perché ha moltiplicato gli ascolti con punte del +250% come nel caso della sfida tra Juventus e Milan, passata da 852mila a 2,2 milioni. Polemiche cui DAZN e Nielsen hanno risposto difendendo il modello scelto ma che hanno interessato anche l’Agcom, tutt’altro che convinta che si possa sostituire un sistema indipendente e ormai collaudato con uno sperimentale e imposto da uno degli attori in campo. I pubblicitari sono della stessa idea e sono pronti ad aprire il fronte anche se al momento Publitalia, che vende gli spazi per conto di DAZN, non ha mai segnalato difficoltà nella raccolta.
Cosa accadrà da qui in poi sarà più chiaro a partire dal prossimo week end perché in gioco ci sono tanti soldi, compresi quasi 80 milioni di euro che i club si devono spartire a seconda del peso delle rispettive audience. Non solo: DAZN ha certificato che il 70% di chi segue il calcio attraverso la sua app lo fa con smart tv (dunque rilevato anche da Auditel), una ragione in più per voler vedere chiaro nei numeri che sono stati distribuiti in queste settimane.
A proposito di dati, secondo le rilevazioni certificate da Nielsen la Serie A sta crescendo nell’interesse dei tifosi televisivi e non solo. La 6° giornata è stata la più vista con 6,9 milioni di individui complessivamente contati e con due partite sopra la soglia psicologica del milione: Inter-Atalanta (1,4) e il derby Lazio-Roma (1,5). Se si eccettua il turno infrasettimanale, comunque misurato in oltre 5,5 milioni grazie al traino delle gare esterne di Inter e Juventus contro Fiorentina e Spezia, i numeri di DAZN disegnano una curva in crescita costante che dovrebbe mettere al riparo da qualsiasi problema. Si è passati dai 4 milioni di metà agosto, debutto della nuova era, al dato di metà settembre che riporterebbe i valori vicini a quelli della scorsa stagione su Sky certificati però da Auditel che, a proposito di DAZN, si colloca molto sotto.
In molti, soprattutto tra gli abbonati, sognano un ritorno al passato che non è ad ora ipotizzabile. I club, per quanto molto infastiditi dall’andazzo soprattutto per i problemi tecnici ripetuti, hanno scelto la linea della protesta senza, però, immaginare di rimettere in gioco Sky. Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, lo ha anche messo per iscritto nella lettera agli azionisti che accompagna la chiusura del bilancio più negativo della storia del calcio italiano: “Il dibattito e le critiche sulla fruizione delle partite “live” con mezzi diversi dalla tv tradizionale sono anacronistici e destinati a scomparire”. Il satellite rappresenta il passato, anacronistico. Lo streaming il futuro. A patto che sopravviva alla partenza choc di questo campionato e alle perplessità di tifosi e investitori.