“La prevenzione dello sport è fondamentale. Perché riduce al minimo quelle che sono le conseguenze della pratica sportiva. Negli sport da contatto è fondamentale utilizzare le protezioni giuste perché permettono di avere una prestazione agonistica confacente al tipo di impegno. Se poi andiamo a pensare quelli che sono gli sport invernali, deve essere mandatorio l’utilizzo delle protezioni”. Lo ha detto Daniel Di Mattia, Presidente AMS Milano FMSI Federazione Medico Sportiva Italiana, intervenendo da remoto al panel ‘Lo sport come cultura diffusa di difesa della salute’ durante la 19esima edizione di Salute Direzione Nord tenutasi il 19 maggio, all’interno della rassegna Direzione Nord, nella splendida cornice del Palazzo delle Stelline di Corso Magenta 61 a Milano. L’evento è stato promosso da Fondazione Stelline e organizzato da Inrete e Fondazione The Bridge con il patrocinio di Regione Lombardia.
Le migliore di legge secondo Di Mattia
“Purtroppo la legge mette come obbligatorio soltanto il casco fino a 18 anni. Le scuole dei maestri di sci la stanno adottando come obbligatorietà mentre insegnano. Io penso che sia auspicabile assolutamente che questo diventi obbligatorio per tutte le persone che praticano sci. Come per chi va in moto o in bicicletta“.
“Perché la maggior spesa in prevenzione permette di avere minor spesa straordinaria, minori drammi e minori conseguenze che possono essere anche letali o invalidanti e possono rovinare la vita della persona che praticano lo sport senza protezione e dei congiunti. Oltre la spesa sociale, perché assistere qualcuno che ha avuto un trauma cranico o ha avuto una invalidità permanente diventa una spesa sociale oltre che una spesa emotiva”.
Di Mattia e alcuni suggerimenti in vista delle Olimpiadi
Di Mattia si è poi speso sulle Olimpiadi del 2026, che vedono la Lombardia grande protagonista proprio con gli sport invernali. “In Lombardia sono due le raccomandazioni. Per quanto riguarda gli sport Alpini e gli sport da contatto, sicuramente introdurre l’obbligatorietà e quindi una campagna che possa sensibilizzare anche chi in questo momento non ha obbligo di totalità delle protezioni come il casco e altre protezioni. Per esempio per lo snowboard ci sono delle protezioni, che sono il guscio posteriore che è un’altra cosa fondamentale per quanto riguarda i traumi di colonna.
Oltre a questo la possibilità di andare sulle piste da sci dopo aver fatto almeno una visita di idoneità sportiva non agonistica. Che permetta di affrontare in salute dei percorsi che sono impegnativi. L’impegno cardiovascolare nello sci è altissimo e quindi affrontare una discesa avendo almeno un tipo di prevenzione che può essere dato dalla federazione medico sportiva che fa questo tipo di accertamenti. Quindi con l’idoneità non agonistica si può sciare in sicurezza, non solo con le protezioni ma anche dal punto di vista di salute”.
Lo sport come cultura diffusa di difesa della salute’
Al panel “Lo sport come cultura diffusa di difesa della salute” sono intervenuti anche il Ministro dello Sport, Andrea Abodi; il Sottosegretario a Sport e Giovani di Regione Lombardia Lara Magoni; l’assessora allo Sport, Turismo e Politiche Giovanili del Comune di Milano Martina Riva; il Presidente del Coni Lombardia Marco Riva e Fabio Bergamini, Regional Public Affairs Head di Sanofi Italia.