Dietro la volontà dei club di Serie A di buttarsi sullo spezzatino tv per i diritti TV, abbandonando (per sempre?) la cara, vecchia, contemporaneità delle partite del campionato non c’è solo un ragionamento tecnologico e la spinta ad imitare altri tornei più avanzati.
Diritti TV Serie A: lo spezzatino serve per calcolare l’audience delle partite
L’idea di spalmare su dieci slot differenti le dieci gare di ogni weekend della A nasconde tra le sue pieghe, infatti, anche una rivisitazione della battaglia del grano che divide grandi e piccoli in Italia ed Europa. Tra le motivazioni che spingono verso lo spezzatino (che piace a tanti, ma non a tutti) c’è anche quella di riuscire a calcolare in maniera più esatta l’audience delle singole partite e, di conseguenza, il peso televisivo di ciascuna squadra. Non è un esercizio fine a se stesso, anzi.
Dal 2018 infatti la torta dei diritti tv da circa un miliardo di euro viene suddivisa per una percentuale dell’8% calcolando proprio gli ascolti tv squadra per squadra. Si tratta di una fettona che vale 85 milioni di euro e che, nell’eterna contesa tra Juventus, Milan e Inter e il Crotone di turno, fa gola a tanti.
Calcio italiano, la forbice amplissima della Serie A
Anche perché la forbice audience della Serie A è amplissima. Si passa dai milioni di collegati per i big match alle poche decine di migliaia di audience per partite dall’appeal molto scarso al di fuori della ristretta cerchia dei tifosi delle rispettive squadre.
Che pure dividono la maggior parte dei ricavi da diritti tv in maniera egualitaria (il 50% se ne va proprio in parti identiche), con differenziazione per risultati, storia e audience tv. A spingere verso lo spezzatino, insomma, non è una guerra ai nostalgici degli anni ’80 (quelli con la radiolina nei pomeriggi d’inverno) e nemmeno una visione di lungo periodo.
È vero che la Spagna sperimenta già da anni questo format con soddisfazione ed è provato che gli ascolti complessivi tenderanno ad alzarsi, senza dispiacere ai piani alti della Lega dove nelle ultime stagioni hanno assistito a un appiattimento della curva anche a causa della concentrazione di partite post lockdown.
Diritti TV Serie A, lo spezzatino è un regalo per DAZN
Di sicuro lo spezzatino è un regalo per DAZN che potrà vendere meglio la pubblicità dei singoli eventi senza doverne gestire una contemporaneità che era ormai limitata alle tre partite della domenica pomeriggio.
I maligni dicono che si è voluto anche evitare l’imbarazzo dei blackout tecnologici che nell’ultima annata hanno suscitato polemiche e richieste di rimborsi. In Lega smentiscono e tirano dritti. Le famiglie italiane si arrangeranno, con i propri fine settimana ormai occupati dalle 14,30 del sabato alla mezzanotte del lunedì.