Djokovic senza vaccino: il tennista ha avuto l’esenzione e parteciperà agli Australian Open. Anzi, no: il campione è stato respinto all’aeroporto e ora farà ricorso. Come andrà a finire?
4 gennaio – Djokovic (senza vaccino) annuncia la partenza
“Ciao a tutti, vado in Australia: ho ottenuto un permesso di esenzione” : così Novak Djokovic dice nella foto che accompagna sui social la sua partenza il 4 gennaio. Questo significa che non dovrà mostrare il green pass per poter accedere al torneo di tennis degli Australian Open.
Si è parlato di brutta figura ma è qualcosa di più. Pubblicamente il tennista non ha specificato di non avere il vaccino ma soltanto di aver ricevuto l’esenzione.
La giustificazione degli organizzatori del torneo
“Spetta all’atleta decidere se voler condividere queste informazioni” anticipa a tutti Craig Tiley, ceo degli Australian Open che spiega le regole di ingresso al torneo: “Ogni atleta che arriva in Australia deve essere vaccinato e mostrarne la prova, o aver presentato domanda per esenzione medica”.
Essendo Djokovic un personaggio importante e pubblico forse andava condivisa anche la motivazione dell’esenzione medica e capire il reale motivo. In questo modo non si è fatto altro che alimentare polemiche. Tante accuse sono arrivate sui social ma anche da colleghi del numero uno del tennis mondiale.
5 gennaio – Problemi con il visto: Djokovic bloccato in aeroporto
Ma la partecipazione del tennista agli Open australiani è stata di nuovo messa in dubbio il 5 gennaio: al suo arrivo all’aeroporto a Tullamarine alle 13.30 ora italiana il serbo è stato bloccato. C’è un problema con il suo visto, che non permetterebbe esenzioni mediche come quella da lui ottenuta dagli organizzatori del torneo in deroga. Non può scendere dall’aereo e la polizia di frontiera ha contattato il governo dopo che è stato rilevato l’errore nella richiesta compilata dallo staff del campione. I federali dell’Australian Border Force hanno chiesto lumi al Dipartimento dello Stato di Victoria, che ha confermato di aver respinto una richiesta arrivata a tarda notte per supportare la suddetta richiesta. Quasi contemporaneamente è intervenuto il ministro dello Sport Jaala Pulford che ha pubblicamente manifestato la volontà di non fare sconti in vista di un’eventuale partecipazione del giocatore agli Australian Open: “L’approvazione dei visti è di competenza del governo federale e le esenzioni mediche sono di competenza dei medici”.
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6 gennaio – Djokovic annuncia il ricorso
Dopo una notte di interrogatorio all’aeroporto di Melbourne, il n.1 del tennis è stato trasferito in un hotel per rifugiati e richiedenti asilo: il visto d’ingresso è sbagliato e lui non sa documentare l’esenzione medica per evitare il vaccino obbligatorio. Djokovic ha però vinto il ricorso contro la deportazione immediata, che sarebbe dovuta scattare giovedì 6 gennaio e ha così ottenendo che il suo caso sia discusso davanti al giudice Anthony Kelly lunedì 10 gennaio alle 10 (ora di Melbourne, mezzanotte di domenica in Italia).